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Nuovo sbarco di migranti a Salerno: "Impegno per i minori" 

Una nave con 934 persone a bordo attraccherà domattina al molo Manfredi

SALERNO. Sarà un’altra lunga mattinata per la capitaneria di porto di Salerno, quella di domani. Alle 6 del mattino, una nuova nave attraccherà al molo Manfredi, accompagnando nel capoluogo salernitano 934 migranti. La città di Salerno continua così ad essere coinvolta dal fenomeno migratorio, uno degli argomenti ormai più roventi del dibattito pubblico nazionale. «Un argomento delicato e sul quale non si può più giocare a dare i numeri, né raccontare solo storie per arrivare alla pancia degli elettori», avverte Gerardo Pirone, segretario generale della Uil Salerno. Il sindacato, proprio ieri, ha tenuto il convegno “Immigrazione: risorsa Si! Business No!”, organizzato presso l’hotel Mediterranea. «Per Salerno, non si può parlare più di emergenza, ma di un vero fenomeno strutturale, che stiamo affrontando con incredibile organizzazione – racconta l’assessore Nino Savastano – Salerno accoglie principalmente minori non accompagnati, ed è davvero difficile rapportarsi con loro, senza genitori, senza identità». Per questo, continua Savastano, il Comune offre percorsi di scolarizzazione, attività laboratoriali ed ora «sta per arrivare un grande centro polifunzionale per lo sport e altre attività integrative». Questo per evitare che i migranti siano costretti a bivaccare senza far niente, bloccati nelle strutture di accoglienza, fenomeno che alimenta quei sentimenti di insicurezza e diffidenza.
Salerno sembra essersi dimostrata più orientata all’accoglienza, tanto che l’amministrazione ha deciso di istituire l’albo dei tutori per i minori non accompagnati, affinché possano svolgere attività anche fuori dalle strutture, e soprattutto un albo per le famiglie affidatarie, che hanno «intasato i centralini del settore politiche e sviluppo, per sapere come poter dare una mano», racconta l’assessore.
Una polemica arriva da Renato Pagliara, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, che denuncia come «proprio nell’ambito della scolarizzazione, quello dei migranti sia diventato un vero e proprio business, mentre l’istruzione di queste persone, per Costituzione, spetta alle scuole statali, che a differenza di queste “strutture altre” non chiedono sovvenzioni, ma solo di fare il proprio lavoro». In questo senso Pagliara spiega lo sforzo che tante scuole fanno autonomamente a proprie spese, accogliendo i minori nelle classi insieme ai ragazzi italiani, consentendo percorsi di integrazione e formazioni su valori, tradizioni e leggi italiane.

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