pregiato

Nuovo rinvio per il collaudo Le case restano una chimera

Non passa, per la seconda volta, il collaudo per le 24 nuove case di via Luigi Ferrara a Pregiato. Aspetti formali legati ai documenti e assenza di sicurezza per la mancata chiusura dei vani fronte...

Non passa, per la seconda volta, il collaudo per le 24 nuove case di via Luigi Ferrara a Pregiato. Aspetti formali legati ai documenti e assenza di sicurezza per la mancata chiusura dei vani fronte strada sono le cause del mancato rilascio del collaudo da parte della stessa commissione che già due mesi fa riscontrò dei vizi nei lavori.

Di conseguenza slitta la consegna dei nuovi alloggi i cui assegnatari sono sul piede di guerra. Slittamenti dovuti a lavori per evitare gli stessi problemi di infiltrazioni che ancora oggi ci sono nei 90 alloggi di via Luigi Ferrara già consegnati. Oltre alle infiltrazioni, riscontrate nei vani cantinati e, di conseguenza, negli ascensori, ora è sorto un altro problema, ossia la mancata chiusura dei locali sotto le palazzine. Un problema che, secondo la direzione dei lavori, è facilmente risolvibile ma la mancanza dell’intervento frena il collaudo. Un passaggio indispensabile affinché il Comune abbia tutte le carte in regola per chiedere alla commissione collaudo di effettuare il sopralluogo. La commissione collaudo, già ad inizio marzo, rimandò il rilascio. Pioveva in una scala e la chiusura dei vani non era ben realizzata. Da marzo a maggio sono passati due mesi ma della consegna dei 24 alloggi non c’è traccia. Intanto ieri mattina è stato sgomberato un nucleo familiare dei prefabbricati di Pregiato già raggiunto, molti mesi fa, da ordine di sgombero in quanto, dai controlli, sono risultati occupare, senza averne titolo, il container dove ancora risiedevano.

Lo sgombero coatto, annunciato da giorni, ha visto, ieri mattina, impegnati diverse forze dell’ordine: gli agenti di Polizia di Stato, con il vice questore aggiunto, Marzia Morricone, i carabinieri del tenente, Vincenzo Tatarella, gli agenti della Polizia Locale del comandante, Filippo Meluso, assistenti sociali e Croce Bianca. La famiglia sgomberata non ha opposto alcuna resistenza e in poche ore si è provveduto a trasferire gli arredi sul camion del Comune. Ora sul sito container di Pregiato dove, dopo la bonifica delle baracche, devono sorgere altre 84 case popolari, ci vivono ancora quattro famiglie in attesa di essere trasferite nei 24 alloggi: due hanno il problema del collaudo e altre due persone hanno rifiutato il trasferimento nelle case parcheggio realizzate, provvisoriamente, nell’ex Aciscom. Ma gli sgomberi coatti vedranno impegnate le forze dell’ordine ancora per diverso tempo. A breve dovrà essere sgomberata una famiglia delle case parcheggio di via Luigi Ferrara dove ad aprile già furono sgomberate altre due famiglie e due nuclei familiari nei prefabbricati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA