Nuovo Piano di Zona, la Regione frena 

Battipaglia, Bellizzi e Olevano preparano una delibera ma intanto spunta un debito milionario con l’Ambito S4

Un piano c’è, ma è fermo al palo. Il progetto di un nuovo Piano di Zona per le politiche sociali, con i comuni di Battipaglia, Bellizzi e Olevano sul Tusciano, è in una situazione di stallo. E le tre amministrazioni, in attesa d’una risposta da Palazzo Santa Lucia, preparano una delibera da adottare in giunta: «Ci siamo quasi», assicurano. Gli altri municipi, guidati da Pontecagnano Faiano, hanno dato l’ok alla fuoriuscita, ma sullo sfondo c’è un debito milionario: Battipaglia deve 1,4 milioni di euro all’Ambito S4. Lo sanno bene le cooperative, che nei giorni scorsi si son viste liquidate dal Piano di Zona le spese relative a gennaio, febbraio e marzo, ma del 2017. E che sono critiche sulla costituzione d’una nuova struttura: per avviare un altro Ambito, in città, occorre del personale che non c’è.
L’OBIETTIVO. Ci sono 71mila abitanti che si preparano a lasciare l’Ambito territoriale S4: battipagliesi, bellizzesi e olevanesi costituiranno un nuovo Distretto, l’S5, mollando il Piano di Zona attuale che vede Pontecagnano al timone. Il 13 ottobre scorso, a Palazzo Santa Lucia, l’ultimo incontro, alla presenza dell’assessore campano Lucia Fortini, tra la commissione regionale sociale, guidata da Tommaso Amabile, e gli amministratori comunali. E a Napoli avevano rimandato la decisione a un’altra riunione dei sindaci del Piano di Zona S4. A novembre, il coordinamento istituzionale s’è riunito a Pontecagnano: ok al recesso e alla costituzione del nuovo ambito. Poi sono passati quattro mesi senz’alcuna novità.
LA DELIBERA. La dirigente comunale dell’area sociale, Anna Pannullo, ha approntato insieme alla sindaca Cecilia Francese e all’assessore Michele Gioia una proposta deliberativa che finirà all’attenzione delle giunte di Battipaglia, Bellizzi ed Olevano. «Approveremo in settimana la delibera, che poi verrà adottata pure dalle amministrazioni degli altri due comuni». Il sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe, elogia l’idea di costituire un Piano che rispecchi «un territorio omogeneo» e che garantisca «un rapporto più diretto con i cittadini», e giustifica i ritardi: «La campagna per le politiche ha rallentato l’iter, perché s’è voluto evitare di far passare la nascita del nuovo Piano come un’iniziativa elettorale». Parole simili a quelle di Michele Volzone, primo cittadino di Olevano: «Questo Piano lo realizzeremo, e sarà un’opera positiva. Appena Battipaglia trasmetterà la delibera, noi la adotteremo».
I CONTI. Nel frattempo, Battipaglia deve regolarizzare i conti con S4. C’è un debito da 1,4 milioni, frutto di quote di compartecipazione mai versate. «C’è un piano di rateizzazione da 116mila euro al mese per saldare gli arretrati d’un anno», spiega Gioia. Soldi che gravano sulle spalle degli operatori che lavorano per conto delle coop. «Soltanto la nostra società vanta un credito di 300mila euro», fa sapere Angelo Di Tore, numero uno della cooperativa "Madreteresa". L’ultima mensilità liquidata è quella di marzo 2017: pagamenti in ritardo d’un anno. E c’è scetticismo sul nuovo Piano a guida Battipaglia: «L’impresa non vale la spesa. Il Comune dovrebbe sborsare una cifra tra 1,6 e 2,5 milioni di euro», dice di Tore. E poi ci sono carenze di personale: «La legge impone che il Comune abbia un assistente sociale ogni diecimila abitanti, e invece a Battipaglia ce ne sono soltanto due. Ne servirebbero altri tre e occorrerebbero almeno altre 7 persone per allestire un Ufficio di Piano».
A Palazzo si mira alla rimessa in bonis della “Ferrara-Pignatelli”, «ma così s’ammazzano le coop che danno lavoro a tanti battipagliesi». Il nuovo Piano otterrebbe dalla Regione 300mila euro di fondi.
Carmine Landi
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