Nuovo pestaggio nel carcere di Fuorni È allarme sicurezza 

Un detenuto marocchino colpito alla testa da connazionali Ora è ricoverato all’ospedale “Ruggi” in gravi condizioni 

Gli hanno fracassato la testa a calci e pugni. E, perciò, per un detenuto d’origine marocchina, appena “rientrato” nella Casa circondariale di Fuorni dopo un periodo di libertà, è stato necessario il ricovero al Ruggi. A riempirlo di botte sarebbero stati i suoi stessi compagni di cella, probabilmente a causa di vecchi rancori per la sua precedente detenzione. Il pestaggio è avvenuto il giorno della festa della Repubblica e, ad evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, sono stati gli agenti di Polizia penitenziaria. La violenza si è scatenata intorno alle 11, nella prima sezione, quando l’uomo, in carcere per rapina, è stato aggredito dagli altri ospiti con cui condivideva la cella.
Le condizioni del marocchino sono apparse subito gravi e, perciò, è stato necessario il trasporto al pronto soccorso del Ruggi, dove è stata effettuata anche una Tac. «Mentre i vertici del penitenziario salernitano – evidenzia il sindacato autonomo polizia penitenziaria – erano in piazza a celebrare con le altre autorità, al suono delle fanfare, il 2 giugno, nella struttura si consumava l’ennesima violenza. Chiediamo, passata l’eco della festa, che ognuno, per la propria competenza, provveda ai dovuti accertamenti e ai provvedimenti idonei al ripristino del rispetto della legalità nel carcere di Salerno, dove donne e uomini in divisa, umili servitori dello Stato, ormai sono allo stremo. Come Sappe solleciteremo un intervento al nuovo ministro della Giustizia sulla questione penitenziaria salernitana».
Del resto, nell’ultimo anno, c’è stata una vera e propria escalation di violenza. E non solo. Risse, ritrovamenti di telefoni cellulari e di sostanze stupefacenti, sono oramai non più l’eccezione ma la regola. E a tutto questo si devono aggiungere anche due brevi evasioni. Solo per citare gli ultimi eventi di cronaca, mercoledì scorso un gruppo di detenuti africani si sono affrontati senza esclusioni di colpi. A pagarne le conseguenze sono stati due agenti, intervenuti per riportare la calma, che sono stati feriti. E, addirittura, uno di loro, ha riportato una frattura alla gamba. Tensioni si sono registrate anche tra detenuti salernitani e napoletani, da sempre in “lotta” per la leadership all’interno del carcere, con una rissa sfiorata, sabato scorso, tra circa cinquanta reclusi. Anche in questo caso ad avere la peggio è stato un agente che ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari.
Gli uomini della Polizia penitenziaria, inoltre, hanno subito diverse minacce, anche di morte, come ha denunciato, proprio a la Città, il segretario del Sappe, Emilio Fattorello. Il personale, infatti, sempre più spesso viene preso di mira dagli “ospiti” della struttura. Proprio per questo Fattorello ha chiesto, ad alta voce, l’intervento della Procura «in quanto – ha sottolineato – i segnali premonitori di tristi eventi ci sono tutti». Nei giorni scorsi due agenti sono stati oggetto di aggressione. In particolare uno di loro, in servizio nel reparto d’isolamento, è diventato il bersaglio di un lancio di bombolette di gas a cui era stato dato fuoco, in quanto i detenuti non gradivano la sua presenza in reparto. E, qualche giorno prima, la stesa esperienza era stata vissuta dal suo collega.
Gaetano de Stefano
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