Nuovo crollo a Pompei, blitz del ministro

Pietre si staccano lungo la via Stabiana. Bray: «È patrimonio mondiale, sarà priorità del governo»

POMPEI. Ennesimo crollo, un’altra giornata di “passione” negli spavi. Alcune pietre si sono staccate da un muretto della via Stabiana, negli Scavi archeologici di Pompei. La scoperta è stata fatta ieri mattina. La via Stabiana dà accesso al teatro Piccolo, che resta comunque accessibile ai visitatori, secondo quanto ha comunicato la Soprintendenza archeologica. Il distacco delle pietre dal muretto è avvenuto venerdì sera, dopo la chiusura del sito archeologico – ha reso noto la Soprintendenza - ed è stato scoperto solo ieri mattina durante l’ispezione di controllo. Un tratto della via Stabiana è stato transennato, ma la via – hanno precisato dalla Soprintendenza – resta accessibile così come resta accessibile per i visitatori il teatro Piccolo. In via Stabiana si sono messi subito all’opera i tecnici della soprintendenza con l’archeologo Ernesto De Carolis, responsabile del Centro ricerca applicata, che sostituisce il direttore degli Scavi, Grete Stefani, attualmente in ferie. La via Stabiana è compresa nei lavori di manutenzione e restauro del «Grande progetto Pompei» finanziato dall’Unione Europea.

Numerose e inevitabili le reazioni. «Le pietre crollate appartengono a un edificio famoso, l’Odeion o teatro piccolo, per questo hanno avuto l’onore della cronaca e le fonti ufficiali ne hanno confermato l’accaduto. Intanto, quotidianamente, non si dà notizia, nemmeno ufficiosa, di decine di crolli di centinaia di pietre anonime e nemmeno di pezzi d’intonaco colorato e decorato che si schiantano al suolo polverizzandosi inesorabilmente». È quanto ha sottolineato, in una nota, Antonio Irlando, dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, secondo il quale «ormai, in una colpevole indifferenza, Pompei ogni giorno perde un pezzo importante del suo “corpo” ed in particolare della “pelle” composta da tanti preziosi elementi decorative, dalle pitture ai mosaici».

Ma il nuovo crollo negli scavi archeologici ha provocato anche la visita “lampo” e quasi in segreto a Pompei del ministro dei Beni culturali, Massimo Bray. «Sono stato a Pompei per controllare i frammenti caduti – ha poi scritto su Twitter il ministro – Il sito è patrimonio mondiale e sarà priorità del governo».

«A spiegarmi il problema - ha aggiunto il ministro in un successivo messaggio postato sul social network - è stata Laura D’Esposito, giovane archeologa competente e appassionata, come tutto il personale incontrato a Pompei».