Nuovi vertici al Ruggi «La priorità è rivedere il piano aziendale»

Le speranze riposte nei commissari appena nominati L’affondo di Amatruda: «Cambiali politiche casertane»

Non si sono fatti attendere i commenti sulle nomine dei nuovi vertici dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Il candidato sindaco del centrodestra, Gaetano Amatruda, in merito alla scelta del nuovo commissario Nicola Cantone, aversano, ha parlato di nomina legata a «cambiali politiche casertane» del governatore Vincenzo De Luca. Una stoccata sul sostegno all’ex primo cittadino di Salerno del senatore Enzo D’Anna e del deputato Luigi Cesaro per vincere la sfida contro l’ex presidente della Regione, Stefano Caldoro. «Bisognerebbe capire con quale criterio è stato scelto il commissario», ha incalzato Amatruda parlando di lottizzazioni. Anche i medici del “Ruggi” hanno colto l’occasione per una battuta. Il pediatra Lello Albano (Uil medici) ha affermato: «Cantone è casertano, Oreste Florenzano (direttore amministrativo, ndr) è napoletano, solo il direttore sanitario Vincenzo Raiola è dell’Agro. – ha puntualizzato Albano – A questo punto anche noi salernitani potremmo andare a Napoli, sarebbe una buona occasione per portare lì le nostre competenze». A parte la querelle atavica tra Napoli e Salerno, un tempo cavalcata anche dal presidente De Luca, in ospedale si discute del piano aziendale al vaglio del commissario Joseph Polimeni. «Il numero di primari è stato rispettato. C’è proporzione tra strutture e posti letto. – ha detto Albano – In tutta la regione la scure della Corte dei conti sulle nomine di troppi dirigenti ha risparmiato solo il “Ruggi” e il “Rummo” di Benevento. Anche i parametri tra produzione ospedaliera e costi sono stati rispettati». L’atto aziendale va bene così, «occorre solo migliorare il tipo di servizi offerti, per fare la differenza tra strutture di eccellenza e attività ambulatoriali», ha chiosato. Per l’ortopedico Francesco Bruno (Cgil medici) «il piano è fatto bene. Sono stati riconsiderati alcuni aspetti, come l’Ateneo di Salerno che prima non c’era, e siamo pure rientrati nel decreto Balduzzi che ha messo i “paletti” sul numero dei dirigenti da scegliere in base ai posti letto». Qualche novità potrebbe arrivare mercoledì, giorno in cui i due vice che affiancheranno Cantone dovrebbero essere al “Ruggi”. Tutti e tre hanno lavorato nell’Azienda e perciò le aspettative dei medici sono alte. Ma il piano va rivisto per Franco Marino (Cisl medici): «È espressione di un potere politico che nel momento in cui è stato elaborato era condizionato da scelte più funzionali alla politica che alla sanità. Va rimodulata la qualità delle strutture dipartimentali, valorizzare la prevenzione, la diagnostica oncologica che manca nel piano. Per le strutture complesse ci siamo, occorre rimodulare quelle semplici e i dipartimentali». Anche il presidente dell’Ordine dei Medici, Bruno Ravera, ha detto la sua sulle nomine: «Di alcuni ho esperienza diretta, sono competenti, conoscono i problemi e sono in grado di superare le difficoltà».

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