il processo sul riciclaggio

Nuovi atti su monsignor Scarano

L’interrogatorio della Cascone fa slittare l’abbreviato di Malangone

Slitta a dicembre il processo abbreviato chiesto da uno degli imputati per il riciclaggio in concorso con monsignor Nunzio Scarano. Ieri mattina il gup Renata Sessa avrebbe dovuto decidere sulla posizione del costruttore Carmine Malangone di Pontecagnano, ma il pubblico ministero Elena Guarino ha depositato nuovi atti e la difesa ha chiesto un termine per poterli esaminare e valutare se continuare sulla strada del rito alternativo. A entrare nel fascicolo processuale è l’interrogatorio reso martedì dalla commercialista Tiziana Cascone, da luglio agli arresti domiciliari con l’accusa di essere stata lei, insieme al monsignore, a organizzare lo scambio tra soldi e assegni circolari in cui la Procura ha rinvenuto il reato di riciclaggio. La professionista, già interrogata più volte nel corso delle indagini, ha chiesto di essere ascoltata di nuovo dagli inquirenti assistita dall’avvocato Carmine Giovine, e secondo le indiscrezioni avrebbe fornito ulteriori particolari sulle modalità dell’operazione finanziaria. Nei prossimi giorni il suo legale potrebbe chiedere la revoca della misura cautelare, sulla quale dovranno pronunciarsi i giudici della seconda sezione penale davanti ai quali è in corso il processo.

La data della prossima udienza dibattimentale, che vede imputate cinquanta persone, è fissata per il 27 ottobre, ed è molto probabile che in quella data il pm chieda l’acquisizione delle dichiarazioni della Cascone anche nel f processo ordinario. Per ora il nuovo interrogatorio ha avuto l’effetto di far rinviare l’abbreviato di Malangone, unico imputato ad aver scelto di chiudere la vicenda allo stato degli atti, senza acquisizione di nuove prove e beneficiando, in caso di condanna, della riduzione di pena. Contro di lui c’è l’assegno firmato in favore di Scarano per una donazione ritenuta fittizia. (c.d.m.)

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