«Nuove tariffe e basta ingiunzioni» 

Le richieste dell’assessore Falcone alla Gori durante un incontro al Distretto sarnese-vesuviano

Continua senza sosta l’impegno della Rete dei Comuni per l’acqua pubblica. La gestione della Gori non convince, ma nonostante le tante falle nel servizio, le bollette a carico degli utenti lievitano e le ingiunzioni di pagamento si moltiplicano. Una situazione che non va giù neanche all’amministrazione angrese, che sul territorio doriano – da ormai diversi mesi – si trova costantemente costretta a far fronte ai disagi provocati dalla società dell’acqua e al malcontento sempre più diffuso tra i cittadini.
Nella speranza di fare nuovi passi verso la risoluzione della questione, la scorsa settimana si è riunito nuovamente a Napoli, in seduta pubblica, il Distretto sarnese-vesuviano. Due i punti all’ordine del giorno: l’audizione del gestore Gori Spa per acquisire puntuali informazioni circa l’attività di riscossione coattiva dei crediti vantati, e il prosieguo della discussione avviata nella seduta del 24 gennaio, riguardante il piano operativo di interventi per la riduzione degli effetti della crisi idrica. Presente per il Comune di Angri, l’assessore Roberto Falcone. «Come consiglieri della lista dei comuni per l’acqua pubblica abbiamo innanzitutto chiesto al gestore di attenersi alle forme ordinarie e meno aggressive di riscossione, nell’ottica di una maggiore tutela per le utenze deboli», ha fatto sapere al termine dell’incontro.
A partire da gennaio 2018, infatti, erano stati recapitati agli utenti del servizio idrico integrato atti di ingiunzione fiscale, uno strumento generalmente utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per procedere al recupero coattivo di pagamenti. Fa storcere il naso che la Gori, società privata, possa avvalersi di mezzi di riscossione così invasivi al pari di un ente pubblico. E se non convince il modo in cui l’azienda idrica riscuote, continua a far discutere anche il quanto.
Ad oggi non è ancora stata avviata la discussione sull’aggiornamento delle tariffe per il bienno 2018-2019. I rappresentanti dei comuni schierati a favore della ripubblicizzazione dell’acqua hanno così prodotto una mozione di diffida nei confronti del commissario straordinario dell’Ente d’Ambito perché vengano quanto prima adottate decisioni in merito. «Abbiamo chiesto che la discussione venga avviata il prima possibile in modo da consentirci la possibilità di proporre tariffe eque e congrue per la fornitura di un bene essenziale come l’acqua», ha detto ancora Falcone.
Sulle nuove tariffe, però, potrebbe incidere un altro fattore determinante e la Rete dei Comuni non ci sta. Da qui la terza mozione: «Abbiamo richiesto al coordinatore del Distretto di discutere delle modalità e delle condizioni della procedura di acquisizione degli impianti regionali di depurazione da parte della Gori». Somme che potrebbero gravare ulteriormente sui cittadini, già costretti a pagare per i frequenti sversamenti di acqua pubblica sulle carreggiate. Le condutture, che in alcune zone sono ormai fatiscenti, rendono la situazione della città doriana particolarmente critica. Resta da vedere se i nuovi sforzi degli amministratori porranno fine al problema e ai disagi.
Valentina Comiato
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