Una ragazzina vittima di violenze

SALERNO

Nuove accuse al patrigno, la 15enne sentita dal gip

La ragazzina ha confermato i rapporti sessuali e ha aggiunto altri episodi. Racconto senza cedimenti, ma per l’attendibilità si aspetta la perizia

SALERNO. È un racconto saldo e coerente quello con cui la 15enne ascoltata ieri mattina in incidente probatorio ha ricostruito il rapporto con il compagno della madre, il 37enne D.S. che da circa due mesi è in carcere con l’accusa di avere intessuto con lei una relazione sessuale. Ascoltata dal gip Stefano Berni Canani nella sede del Not (il servizio dell’Asl per il contrasto agli abusi sui minori) l’adolescente ha confermato gli episodi contenuti negli atti d’indagine e ne ha aggiunti di altri, in una ricostruzione che non ha avuto momenti di cedimento. Spetterà tuttavia al perito nominato dal giudice delle indagini preliminari dire se la ragazza può essere ritenuta attendibile, al termine di un ciclo di colloqui e di test psicologici che si concluderanno nei prossimi mesi.
L’uomo continua a negare, sostenendo di essere stato ingannato da madre e figlia, che prima lo hanno denunciato e poi avrebbero utilizzato di nascosto il suo telefonino per costruire un fittizio scambio di messaggi che confermano le accuse. Negli atti dell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Roberto Penna, si parla di rapporti sessuali completi che si sarebbero susseguiti per mesi, anche senza protezione. La ragazzina non avrebbe opposto resistenza, circuita dalle lusinghe di quell’uomo di cui si sarebbe da principio infatuata. Sulla formazione della sua volontà potrebbe inoltre avere pesato una precedente violenza, uno stupro di gruppo subìto alcuni mesi prima da cinque coetanei che l’avrebbero bendata e violentata in un vicolo della frazione alta dove abitava con la madre. Sarebbe stato per sottrarla a quel contesto ambientale che la donna avrebbe deciso di trasferirsi con lei a casa del compagno, in un’altra località collinare. Di quel vecchio episodio, però, non vi sono tracce processuali, perché i presunti autori non avevano ancora compiuto i 14 anni e di conseguenza non erano imputabili. Anche per questo ogni domanda sulla vicenda è stata ieri impedita dal gip, che ha circoscritto l’esame della ragazzina alla sola ricostruzione del rapporto con il 37enne. Ad assistere all’incidente probatorio c’erano la mamma, che ha presentato la denuncia nei confronti dell’ormai ex compagno, e il padre, che lavora e vive a Roma e ha appreso con orrore dei presunti abusi. Nei confronti di D.S., nelle scorse settimane, la Procura ha già fatto richiesta di giudizio immediato.
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