Nuova inchiesta sul Crescent

La Procura di Napoli indaga su concessioni demaniali e torrente Fusandola

C’è una nuova inchiesta sulla costruzione del Crescent, che già vede a processo Vincenzo De Luca e altre ventuno persone. Un fascicolo aperto dalla Procura di Napoli, dopo gli esposti di Italia Nostra e comitato No Crescent sulle concessioni demaniali che hanno riguardato l’area dell’emiciclo e la deviazione del torrente Fusandola. Qualcosa – si ipotizza – potrebbe non essere quadrato nell’operato di funzionari dell’Agenzia del Demanio, sospettati di essere stati un po’ troppo elastici con le richieste giunte agli uffici dal Comune di Salerno.

I dettagli della nuova inchiesta saranno illustrati questa mattina da ambientalisti e attivisti del comitato, che da tempo denunciano presunte irregolarità nelle concessioni per l’area di Santa Teresa. Secondo i loro esposti (che hanno poi dato il via alle indagini) l’edificazione del Crescent è iniziata prima che l’area fosse completamente sdemanializzata e sclassificata. Anche la deviazione del torrente Fusandola è ritenuta abusiva, perché secondo i denunciati «un’ampia porzione del comparto di Santa Teresa, pari a oltre 23 mila metri quadrati, è senza sdemanializzazione». E sempre al Demanio guardano gli ambientalisti quando, nel dossier presentato alle Procure, sostengono che la deviazione del Fusandola è stata effettuata sulla base di mere concessioni provvisorie relative ad opere amovibili. Concessioni, si legge in un esposto, «che hanno permesso l’utilizzo di oltre 20mila metri quadrati di superfici demaniali, tra cui arenile, specchi acquei e alveo nuovo e vecchio del torrente Fusandola».