«Nuova dimensione per Nocera»

Il convegno di urbanistica con il progetto del polo logistico a Fosso Imperatore

Reti ed infrastrutture. Parchi agricoli. Produzioni Dop e Ogp. Archeologia. Archittura sostenibile ed ecocompatibile. Ma anche recupero dei centri storici, risorse finanziarie e finanziamenti. Questi gli snodi della prima conferenza urbanistica aperta dell’Agro nocerino sarnese, andata in scena ieri al comune di Nocera Inferiore. Un modo per mettere mano al Puc post Cervellati. «Ma non solo», ha tenuto a ribadire il sindaco Manlio Torquato. Sottolineando come in ballo ci sia il dare una nuova dimensione alla città. Calibrandola sulle sue originare vocazioni, modificate in relazione a ciò che la storia è stata.

“Cittanova. Dall’utopia allo sviluppo possibile” è stato il filo conduttore di un simposio voluto dall’amministrazione e realizzato con le associazioni Il Didrammo e Archeoclub. Partendo dal pensiero dell’architetto nocerino Salvatore Scoppetta. Il territorio di riferimento, fulcro del confronto, è rappresentato da un bacino di 400mila abitanti, tra il Vesuvio ed i Monti Lattari, in una zona baricentrica tra Napoli, Salerno ed Avellino. Il progetto punta su un sistema anche sostenibile per generare sviluppo attraverso un’economia integrata. Che sappia puntare dritta all’integrazione del comprato mobilità. Facendo – è l’ambizione dell’amministrazione Torquato – di Fosso Imperatore un “polo logistico intermodale”.

I vari relatori, in particolare i docenti della “Federico II” di Napoli, Alberto Cuomo e Alessandro Del Piaz, non hanno affatto cercato di nascondere quanto sia difficile programmare, in termini urbanistici, in un territorio divorato dalla cementificazione. «Coraggiosa è quell’amministrazione – ha detto il professore Cuomo, sollecitato ad hoc – che approva una delibera anticementificazione selvaggia (il riferimento è alla delibera per la quale è scattata la sospensiva del Tar). Anche se l’atto la rende impopolare».

La filosofia sottesa all’evento di ieri fonda sull’assunto che considera la conurbazione nocerina come un’unica città, dove le diverse opportunità offerte dal territorio si integrano, anche a dispetto dei confini amministrativi delle città. «Nocera Inferiore – è stato detto ieri – con l’adozione del Piano regolatore del 1973 annunciava la distruzione del proprio cuore, di quella parte che rappresentava e rappresenta la spina dorsale che doveva sostenere la crescita: corso Vittorio Emanuele». Cittanova intende invece ripartire dal capovolgimento di quel modo di pensare.

Patrizia Sereno

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