Nubi nere sulla “Eripress” di Cicerale

Ha dato esito negativo la riunione tra sindacati e proprietà, si fa concreto il rischio della chiusura

CICERALE. Fumata nera per i lavoratori dell’Eripress dopo l’incontro in Confindustria tra sindacati e proprietà per cercare di dare uno sbocco alla crisi dell’azienda semidistrutta da un incendio nello scorso mese di maggio. Un nuovo dramma, per la probabile perdita dei livelli occupazionali, si starebbe già materializzando sull’orizzonte di un comparto produttivo che rischia di chiudere, sembra, per una diversa strategia aziendale della proprietà che fa capo ad una multinazionale con sede e stabilimenti a Frosinone.

Scarne e difficili da comprendere le argomentazioni dei dirigenti aziendali ciociari, Fernando Iannuzzi ed Andrea Segnanini, che hanno lasciato perplessi e scoraggiati i rappresentanti sindacali Giovanni Berritto della Cgil, Carmine Bevilacqua della Cisl, Antonello Alessandro della Uil, Rosario Visciano della Confai ed i lavoratori convenuti in forze nei locali dell’Associazione industriali salernitani, dove gli onori di casa sono stati espletati dal funzionario Giuseppe Baselice.

La proprietà sembrerebbe orientata a cedere lo stabilimento con 20/25 dipendenti da impiegare, pare per un tempo limitato, in un nuovo progetto lavorativo oppure al trasferimento dell’intero blocco aziendale ad un imprenditore locale che potrebbe anche procedere ad una radicale trasformazione dell’attività. Ipotesi e congetture lanciate sul tavolo della trattativa che non si è mai canalizzata su una ripresa della produzione e quindi utilizzazione del personale in cigs fino ad agosto.

Per i circa 50 dipendenti rimasti a presidiare lo stabilimento in parte ancora annerito dal fumo, mentre una trentina hanno accettato di trasferirsi in Ciociaria dove la proprietà vorrebbe trasferire i diversi comparti industriali, le prospettive sono incertissime se non addirittura nere. Ci potrebbe essere la possibilità di mantenere il posto di lavoro solo trasferendosi in massa e con le rispettive famiglie nel frusinate decretando, in tal modo, la chiusura dell’Eripress nel polo industriale cilentano. Sono le ipotesi che vanno prendendo consistenza tra i lavoratori allarmati di finire nel baratro della disperazione più assoluta quando, cessata anche la cgis, si aprirebbero le porte della disoccupazione. Per questo, domani mattina, si ritrovano dinanzi allo stabilimento per pensare e programmare forme di protesta a difesa del posto di lavoro senza, ancora e purtroppo, quel supporto istituzionale la cui perdurante assenza sta diventando sempre più un mistero.

Pietro Comite

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