Nozze con evasione fiscale Scatta un nuovo sequestro

Nei guai un imprenditore di Ascea del settore eventi e i gestori di tre società I ricavi in nero girati su libretti intestati a persone inesistenti. Giro da 6 milioni

ASCEA. Frode fiscale nel settore della ristorazione e degli alloggi legati al business delle cerimonie: nuovi guai per l’imprenditore di Ascea Marina Sabia Solone. L’uomo, proprietario di un importante resort situato a poche centinaia di metri dagli scavi di Velia, era finito lo scorso anno agli arresti domiciliari per bancarotta documentale, bancarotta patrimoniale e false comunicazioni sociali.

Nell’ambito della stessa operazione - denominata Wedding Business - erano state denunciate a piede libero altre quattro persone e sottoposto a sequestro beni e disponibilità finanziarie per un valore equivalente di circa 6 milioni di euro.

Ieri, a seguito di ulteriori indagini portate a termine dai finanzieri della tenenza di Sapri, diretti dal tenente Francesco Venditti, è scattato un nuovo sequestro per un totale di circa 70mila euro nei confronti di tre società riconducibili a Solone ma con a capo, almeno sulle carta, altre persone.

Gli indagati sono tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e sottrazione al pagamento delle imposte. In particolare i denunciati - stando alla ricostruzione degli inquirenti - avrebbero effettuato bancarotta documentale mediante la sottrazione di parte delle scritture contabili, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e la bancarotta patrimoniale col sistematico occultamento di beni della società fallita, attraverso, fra l’altro, fittizie cessioni di cespiti ad altre società, tutte riconducibili alle stesse persone indagate.

Inoltre già lo scorso anno gli stessi finanzieri, grazie a numerosi appostamenti, accertarono come a margine delle cerimonie (battesimi, matrimoni, comunioni), i gestori della sala ricevimenti per «nascondere al fisco il reddito e pagare meno tasse», non rilasciavano scontrini e ricevute fiscali ai loro clienti. Nella struttura si erano tenute numerose cerimonie nuziali, qualcuna con oltre mille invitati. Il denaro incassato, dopo essere stato depositato su libretti al portatore e certificati di deposito intestati a persone inesistenti o a terzi estranei e inconsapevoli, veniva successivamente messo a disposizione su conti personali dei soci della società di gestione e dei rispettivi familiari.

Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo della Repubblica di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo e dal sostituto procuratore Ivana Niglio che sulla vicenda mantengono il massimo riserbo. Non sono esclusi però, nelle prossime ore, ulteriori risvolti giudiziari.

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