Novellame, un “business” che uccide la risorsa mare

La Capitaneria nel 2013 ha sequestrato oltre due tonnellate e mezzo di pescato Sanzionati ambulanti, venditori del mercato ittico e grande distribuzione

È considerato, a livello mondiale, un vero e proprio business miliardario. Già, perché la pesca di frodo è un affare illegale che sta lentamente distruggendo i mari del globo e, anche nella nostra provincia, non mancano episodi di questo fenomeno che ha, nel dio denaro, il suo credo. Secondo la stima di David Agnew, responsabile della ricerca ittica all’Imperial College di Londra, infatti, il volume complessivo della pesca di frodo va dai due ai quindici miliardi di dollari.

Alcuni dei pesci “rubati” dai mari possono avere un valore commerciale che arriva a toccare cifre altissime: il tonno blu, ad esempio, può costare anche 50mila euro. Ben diversa è la situazione nel “mare nostrum”, il cui specchio d’acqua è continuamente battuto dalle motovedette della Guardia costiera e della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Salerno. Uno dei periodi più a rischio è quello che va dalla fine dell’estate al passaggio all’autunno, tant’è che numerose sono le segnalazioni da parte dei cittadini e dalle associazioni ambientaliste che denunciano la recrudescenza di questo allarmante fenomeno, che danneggia fortemente l’ecosistema marino in quanto, nel caso della pesca del novellame, interrompe la possibilità di crescita completa degli esemplari, compromettendo gravemente la salvaguardia delle specie, in particolare di quelle a rischio estinzione. La lotta alla pesca illegale, comunque, è portata avanti per l’intero anno e, come s’evince dai dati forniti dalla Sezione Pesca - Gente di mare della Capitaneria di Porto di Salerno, è ancora radicata in tutta la fascia costiera.

Nel 2013, infatti, sono stati effettuati in totale175 controlli, dei quali 49 in mare, 71 ai punti di sbarco del pescato, 20 in strada, agli automezzi che trasportano prodotti ittici, 28 direttamente nelle pescherie, 2 presso il mercato ittico e la grande distribuzione e 3 nei ristoranti. Le verifiche hanno prodotto 50 sanzioni amministrative, per un totale di circa 70 mila euro, di cui 14 elevate in mare e relative alla pesca illegale, 16 comminate ai pescherecci ai punti di sbarco, 2 nel mercato ittico e nella grande distribuzione, 4 agli ambulanti per la vendita in strada, 13 alle pescherie e 1 ad un ristorante. Gli illeciti penali sanzionati, invece, sono stati 10 e, precisamente, 6 in mare, 3 in strada e 1 al mercato ittico. I sequestri di prodotti ittici illegali sono stati 16, per un totale di 2 mila 600 chili. In particolare sono stati sequestrati 300 chili di tonno rosso sotto misura, 12 pesce spada pescati e commercializzati in tempi non consentiti e anche 2 imbarcazioni che effettuavano la pesca vietata di cannolicchi.

Gaetano de Stefano

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