Nove persone in due vecchie aule

Le famiglie sfrattate da via Turco vivono in pessime condizioni igieniche e senza luce

In alcune stanze ci sono ancora disegni lasciati dai piccoli alunni che frequentavano l’ex scuola “Salvemini” di via Plava. Ora all’interno di quelle che una volta erano aule abitano le famiglie di Morena Cucciniello e di Antonietta Addesa, per un totale di nove persone. Sono due delle tre famiglie sgomberate lo scorso 4 ottobre da via Turco (la terza ha trovato sistemazione presso parenti ed amici), che lunedì hanno concluso il periodo di soggiorno presso l’hotel pagato dal Comune e la scorsa notte hanno inaugurato la nuova destinazione.

Due aule sono state adibite a stanze da letto con un paio di brande da campeggio, pochissime suppellettili, un box per una bimba di undici mesi. La luce in alcune stanze manca, le pareti sono umide, nei bagni non ci si può lavare essendoci solo servizi igienici e dei lavabo in stile caserma. Ma, come sottolinea Addesa, «è sempre meglio questo che dormire in strada». È lei ad aprire le porte della sua nuova abitazione, promettendo che «prima o poi dovremo pulire perché è tutto sporco, poi porteremo la cucina che avevamo a via Turco e che ora è in un magazzino della società comunale Nuova Manutenzione srl».

Il Comune, poche settimane fa, ha speso 1.581,47 euro per la pulizia e la sistemazione della palestra. Soldi che sono andati all’azienda “La Splendente” di Sarno. Ma di pulizia all’interno dell’ex istituto se ne vede davvero poca. Tutti i pavimenti sono coperti di polvere mista a fango, le finestre hanno perso trasparenza a causa della sporcizia, i bagni sembrano inutilizzati da anni. La porta d’ingresso è a pochi metri dall’entrata della sede distaccata del Comune, in via Plava, dove si trova anche l’ufficio anagrafe e stato civile.

Si entra in un corridoio che conduce ad una decina di stanze – una volta aule – e a due ampi bagni. Due locali sono le camere delle famiglie Cucciniello, con il marito e i due figli di tre e cinque anni, e di Addesa, col marito e tre figli di 22 anni, 12 anni e undici mesi. «Gli assistenti sociali, in particolare Biscotti e Schipani, hanno fatto davvero molto per noi, a differenza di altra gente al comune di Battipaglia – commenta Addesa – questa soluzione per ora va bene. Aspettiamo di sapere cosa riuscirà a trovare il Comune con l’aiuto delle parrocchie battipagliesi. Qualche amico e parente ci aiuta, dandoci lenzuola, qualcosa da mangiare. Qui non possiamo nemmeno lavarci ».

Francesco Piccolo

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