Nove mesi senza stipendio Un vertice in prefettura

Vertenza degli addetti de “La Quiete” a Pellezzano: forse c’è una svolta Ma il posto di lavoro di una settantina di persone rimane appeso a un filo

PELLEZZANO. Potrebbe essere a una svolta la vicenda relativa alla vertenza degli addetti della clinica “La Quiete”. È stato convocato dal prefetto un vertice che si terrà venerdì trenta di gennaio alle dieci. La richiesta di un incontro urgente era stata fatta dalla Cisl (coordinatore sanità privata Antonio De Sio e segretario generale Pietro Antonacchio). Gli addetti non prendono lo stipendio da nove mesi e la situazione è diventata esplosiva. Solo a Natale era stata corrisposta una mensilità. Sembrava una nota positiva ma poi non è accaduto più nulla. Una vicenda molto complessa. Il giudice ha emesso un’ordinanza di sospensione di pagamento fino al prossimo ventisei di gennaio in merito al contenzioso che vede coinvolto l’amministratore unico delle due strutte sanitarie Leonardo Calabrese, sul quale pende una posizione debitoria nei confronti di Equitalia.

In riferimento a tale debito, Equitalia, lo scorso mese di ottobre si sarebbe appropriata, attraverso un pignoramento presso terzi, della somma di 1,25 milioni di euro derivanti da rimesse che la Regione eroga alle strutture sanitarie convenzionate. Soldi che sarebbero dovuti finire sul conto dei dipendenti e che invece sono stati intascati dall’ente di riscossione. Il provvedimento emesso da Palazzo di Giustizia ha fatto intervenire anche il direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, che pare abbia preparato una lettera di accompagnamento al responsabile dell’ufficio economico-finanziario dell’azienda sanitaria per verificare lo status retributivo dei lavoratori e capire se ci fossero i margini per erogare ulteriori stipendi. I lavoratori dei due centri sanitari, prima di Natale, hanno ricevuto una mensilità, ma ne vantano ancora sei arretrate. Secondo alcune indiscrezioni, il responsabile dell’area economico-finanziaria dell’Asl, a seguito della missiva di Squillante, si sarebbe messo in contatto con Equitalia per sapere se ci fosse la possibilità di liberare una rimessa posta in giacenza al fine di pagare un altro stipendio agli operatori di corsia.

L’Asl avrebbe incassato un “no” secco da Equitalia. Sulla questione è intervenuto il responsabile provinciale Cgil settore sanitario Angelo Di Giacomo. «Se Calabrese riuscisse ad ottenere la rateizzazione delle somme per le quali risulta debitore nei confronti di Equitalia – spiega – ci sarebbe la concreta possibilità per i lavoratori de La Quiete e del Ce.di.sa. di ottenere qualche stipendio arretrato».

Mario Rinaldi

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