La tradizione

Notte nel segno del Ciuccio di fuoco

A San Severino si rinnova l'appuntamento, il tema è la politica internazionale

MERCATO SAN SEVERINO. Rivivono, grazie all’impegno e al contributo dell’associazione “Beata vergine Maria assunta in Cielo” – di recentissima costituzione – i fasti del rito apotropaico del ciuccio di fuoco, in Acigliano di Mercato San Severino. Tra le novità di quest’anno, il fatto che il simulacro dell’asino – con in groppa personaggi legati alla storia e/o alla politica nazionale e locale – torna a correre tra la gente, mentre in precedenza per motivi di sicurezza veniva acceso in piazza. «Sono state apportate modifiche tecniche ai fuochi – garantiscono i responsabili – che permettono al ciuco di “scoppiare” senza pericoli per la popolazione». L’accensione avverrà, alle 24 di ieri, lunedì 15 agosto. Toccherà a un giovane dell’associazione il compito di dar fuoco alla miccia.

Stavolta il simulacro rappresenta l’attuale situazione politica internazionale, fatta di violenza e di morte. “Fate l’amore, non fate la guerra”: è il monito sul cartello posto innanzi al ciuchino, tra le bandiere degli stati. Vi sarà un apposito drone, a riprendere la manifestazione. Oltre a tale ritualità lustrale e purificatoria, in programma iniziative collaterali: dopo gli incontri di boxe, ci sarà l’esibizione degli sbandieratori di Cava de’ Tirreni che si terrà oggi (16 agosto) alle 20.30, seguita (ore 21) dallo spettacolo della “Tarantella di Montemarano”. E non dimentichiamo i fuochi pirotecnici, a cura della ditta Salvati che ha anche realizzato i botti sul ciuco. La sagoma di cartapesta 2016 misura 2 metri per 3. Un retaggio legato al rinnovo dei contratti contadini e alla cosiddetta “indizione bizantina”, che affonda le radici nella rivalità tra le vicine frazioni di Pandola e appunto Acigliano; sembra che tutto abbia avuto origine dal ritrovamento della carcassa di un asino ai confini di Acigliano. Secondo alcuni, invece, il ciuccio di fuoco – che riprende i temi del cavallo di fuoco della cittadina marchigiana di Ripatransone e le modalità del palio dell’asino di Cuccaro Vetere – potrebbe essere stato mutuato dai dominatori spagnoli. Lo testimonierebbe la presenza di un palazzo catalano nella frazione. Una manifestazione molto attesa, che prevede la partecipazione di tantissima gente vista la tradizione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA