“Notte bianca”, esercenti divisi

MERCATO SAN SEVERINO. La “Notte in festa” promossa venerdì divide i negozianti: commenti discordanti sono stati espressi dagli esercenti. C’è chi, come lo “storico” commerciante Carlo Casale, afferma che «tali iniziative devono essere meglio organizzate, se vogliono avere successo, ma il contesto di San Severino non permette ai visitatori di spendere nei magazzini che aderiscono all’isola shopping. Peraltro la gente è abituata ad utilizzare parcheggi vicini al luogo dove effettuano compere, quasi a voler entrare con i veicoli direttamente nei negozi». Inoltre – lamenta Casale – «le musiche che si propagano nell’aria, pur se opportune e ben inserite nella realtà dello struscio natalizio, sono assordanti, fastidiose». Casale ha postato su facebook una foto che ritrae corso Armando Diaz durante la kermesse e che la dice lunga sul “successo” – presunto o reale – ottenuto dalla manifestazione. L’immagine è eloquente, in quanto mostra l’area pedonale pressoché vuota.

Altri commercianti, anche all’incrocio tra il corso e via Roma, hanno parlato di «un grande afflusso di pubblico». E’ questo, ad esempio, ciò che dichiarano i titolari di una gelateria “coinvolta” dalla “Notte in festa”.

Oltre che per gli esercizi riguardanti l’abbigliamento, la manifestazione ha visto l’apertura fino alle 24 perfino dei tabaccai, come testimonia Peppe Guadagno, titolare di un’attività nella parte inferiore del corso: «Ho visto numerosi visitatori – ha detto – ma come è stato notato da altri rivenditori non sono stati in molti a far compere»

Dello stesso avviso il responsabile di un negozio di coloniali nei pressi del convento di Sant’Antonio, non interessato però dall’iniziativa: «Ben vengano occasioni come questa, ma per far sì che la gente possa spendere occorre attuare la Notte in festa quando ci sono i saldi, perché attualmente la crisi scoraggia gli acquisti non oculati»

Anna Maria Noia

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