Nora, cantante pop rock che si esibisce a Pechino

«In Italia c’è stato tolto il diritto di realizzarci come persone e professionisti»

L’interesse per la lingua e la cultura cinese l’ha catapultata nel paese del Dragone, a Pechino; all’ombra della Città proibita, tra lanterne rosse, ideogrammi e risciò, ha trovato l’ambiente adatto per valorizzare la sua grande passione per il canto, coltivata sin dalla più tenera età. È il percorso di Eleonora “Nora” Pierro, cantautrice pop rock salernitana. «In Cina le professioni musicali sono riconosciute come mestieri dignitosi – sottolinea – Sono cantante e vocal coach, mi esibisco spesso in cinese, anche presso le televisioni locali; periodicamente, inoltre, lavoro come traduttrice per aziende internazionali».

Il background musicale. Eleonora mostrò un’attitudine verso la musica sin da piccolissima. «Avevo poco più di un anno, e già mi trascinavo per casa con un registratore ascoltando a loop “Il mare d’inverno” di Loredana Bertè – ricorda compiaciuta – A sei anni partecipai allo Zecchino d’Oro e, successivamente, iniziai lo studio del sax alto. Approdai poi alle lezioni di canto grazie a due professionisti salernitani, Diego e Germano Parisi, i quali mi suggerirono di andare dal maestro Marco Parisi al Centro musicale salernitano. A lui devo tantissimo, mi ha insegnato una tecnica, invidiata anche all’estero, che esalta la mia personalità vocale».

Gli ascolti. Nata in una terra che può vantare una sconfinata tradizione musicale, Eleonora si è lasciata ispirare in primis dagli artisti campani. «Dell'indimenticabile Pino Daniele canto diversi brani, rivisitati in chiave swing. Adoro poi Enzo Avitabile ed Eugenio Bennato». Allargando lo sguardo, i suoi punti di riferimento sono Bjork e Sting. «Due talenti straordinari, li seguo da sempre, live compresi. In generale amo chi crea arte liberamente, senza paletti. Quindi ascolto anche David Bowie, Benjamin Clementine e Tal Wilkenfeld. Tra gli italiani – aggiunge – apprezzo la capacità di scrittura di cantautori come Gazzè, Fabi, gli Afterhours e Le luci della centrale elettrica, oltre ai classici Tenco, Ciampi e De Andrè».

La scena musicale in Cina. In un contesto musicale ancora piuttosto arretrato come quello cinese, un cantante straniero è considerato un esperto che può offrire il suo contributo alla crescita della scena locale. «La Cina è un paese che ha vissuto un lungo periodo di isolazionismo – spiega la cantante salernitana - Quando Deng Xiaoping ha riaperto le porte, i cinesi si sono ritrovati bruscamente di fronte ad un mondo di cui non conoscevano assolutamente nulla. Questo ha stimolato la loro curiosità e la voglia di comprendere un contesto globale di cui vogliono far parte».

La società cinese. Popolo estremamente complesso, non è semplice rapportarsi con i cinesi, soprattutto se non si comprende la loro cultura e le sue radici. «Vedo spesso uomini d’affari stranieri mollare tutto perchè incapaci di relazionarsi con i cinesi. Sicuramente la lingua crea un divario insormontabile – confessa Eleonora - Quando il mio cinese è finalmente migliorato ho notato dei miglioramenti notevoli. Per integrarmi appieno nel loro tessuto sociale ho scelto uno stile di vita “alla cinese”, andando ad abitare in una “hutong”, la tradizionale casa pechinese, e mangiando il loro cibo. Non mi sono mai sentita una turista, cerco sempre di immedesimarmi nei luoghi in cui vivo». Difficile anche entrare nelle cerchie ristrette delle amicizie cinesi. «Io sono fortunata: per il lavoro che svolgo ricevo inviti ovunque. Parlando la lingua, inoltre, riesco ad inserirmi più facilmente di altri stranieri».

Il singolo. Di recente Nora ha pubblicato il video del suo ultimo singolo, “L’apparenza”, dove, tra atmosfere intime e colori vivaci, canta delle sensazioni vissute dagli emigranti italiani (“e non vedi, resta la tua terra nell’anima”), addentrandosi tra i vicoletti di Pechino e l’immensità mozzafiato della Grande Muraglia. «L'ispirazione è venuta condividendo esperienze e punti di vista con amici e colleghi, con cui ogni sera si fa il punto della giornata. Al brano hanno collaborato dei validissimi musicisti provenienti da tutto il mondo – puntualizza Nora - il magnifico Kenny Leonore, dalle Mauritius; il capoverdiano Adriel, un virtuoso della chitarra; due italiani, Lorenzo Maffia, gran talento, e Enrico Guerzoni, violoncellista che ha suonato, tra gli altri, con Bocelli”. L’amarezza. Eleonora è rimasta molto legata alle sue origini, pur essendo andata via per scelta. «Ringrazierò sempre la Cina per avermi offerto quello che il mio Paese non è stato in grado di darmi. Tuttavia, sono consapevole di poter raggiungere la felicità piena, vera, soltanto in Italia – afferma con un pizzico di malinconia – Ci è stato tolto il diritto di realizzarci, professionalmente ed umanamente, nella nostra amata Penisola; di questo ne traggono vantaggio gli altri Stati, che ci accolgono a braccia aperte». In chiusura un pensiero su Salerno. «Mi mancano le nostre tradizioni, la bellezza naturale della città, la vivibilità e la tranquillità. Ma Salerno e i salernitani sono stati vittime di un’amministrazione che ha evitato che si creasse una intellighenzia rinnovata e dinamica, cancellando così qualsiasi possibilità di sviluppo e fermento culturale, e costringendo i giovani alla fuga».

Alberto Gentile

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(Le storie di Roberto Paciullo,Caterina Vernieri, Dario Socci,Giacomo Vezzo, Luca Galdi, Andrea Giuseppe Melillo e Adele Amato sono state pubblicate, rispettivamente, il 14,il 20, il 27 novembre,il 5, il 12, il 19 dicembre e il 24 dicenbre 2016)