«Non volevo ucciderla È stato solo un incidente»

Il bulgaro omicida sarà ascoltato stamattina nel carcere di Vallo della Lucania Eseguita l’autopsia sul corpo della donna. I familiari: «Aiutateci per il rimpatrio»

VALLO DELLA LUCANIA. «Non volevo ucciderla», lo dice con calma, si stropiccia il volto, abbassa gli occhi, quando li rialza sono pieni di lacrime, poi aggiunge: «Sono distrutto, non so come è potuto accadere». Sorvegliato a vista, rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania, Yordan Koled, il quarantacinquenne bulgaro, responsabile dell’omicidio della moglie Violeta Ganeva, badante, connazionale di 48 anni, ha raccontato così agli inquirenti e al suo legale di fiducia, l’avvocato Antonio Gozza, i pochi istanti che venerdì sera hanno cambiato la sua vita e messo fine a quella di Violeta. «Abbiamo litigato e l’ho picchiata – ha ammesso - ma quando siamo andati a letto era ancora viva».

Secondo la ricostruzione di Yordan, la moglie sarebbe deceduta durante la notte, ma lui se ne sarebbe accorto solo la mattina, e avrebbe deciso di rimuovere il cadavere per evitare una scena terribile al figlio che dormiva al secondo piano, in un monolocale autonomo. Ma saranno gli inquirenti a fare ulteriore chiarezza sulla dinamica nelle prossime ore.

Ieri pomeriggio il medico legale Adamo Maiese ha effettuato l’esame autoptico sulla salma della donna e a breve relazionerà al sostituto procuratore Valeria Palmieri che sta coordinando le indagini in sinergia con il procuratore capo Giancarlo Grippo. Intanto è fissato per questa mattina, nel carcere di Vallo, l’interrogatorio di convalida del fermo.

Intanto i familiari della vittima hanno lanciato un appello alle istituzioni: «Non abbiamo i soldi per trasferire la salma in Bulgaria. Chi può ci aiuti».

Venerdì sera la coppia aveva partecipato ad una festa a Vallo Scalo, nell'abitazione di un connazionale, in onore di San Michele Arcangelo, un santo molto venerato dai cristiano- ortodossi. Lì avevano mangiato il piatto tipico a base di carne di pecora, annaffiato da vino, birra e grappa. Sono poi tornati a casa dove hanno iniziato a discutere. La vittima avrebbe confessato di aver avuto una relazione con un altro uomo, scatenando l'ira omicida del marito che ubriaco ha afferrato una sedia iniziando a colpire la donna ripetutamente. Poi è andato a dormire. Quando si è accorto che la moglie era morta, ha deciso di sistemare il corpo in una carriola e di condurlo fino alla strada che da Vallo Scalo conduce a Vallo della Lucania. Poi è tornato a casa e ha tentato di pulire il sangue dal pavimento prima di tornare a letto.

Vincenzo Rubano

©RIPRODUZIONE RISERVATA