«Non vogliamo pagare la doppia tassa»

I commercianti di piazza del Corso trascinano il municipio in tribunale. Il nodo della competenza fiscale sulle aree

Ancora problemi per i commercianti di Piazza del Corso, costretti a pagare tasse per il Comune di Nocera Inferiore e per il Consorzio omonimo. Una situazione insostenibile.

«Il problema che affligge Piazza del Corso e gli esercenti che hanno la possibilità di somministrare bevande ed alimenti è l’occupazione del suolo pubblico», spiega Luca Orefice, tra i commercianti della zona. «La piazza è divisa in due tratti – continua Orefice – uno di competenza esclusiva del Comune e l’altra è proprietà del consorzio Piazza del Corso. Il punto è che anche in quest’ultima il Comune chiede il pagamento di una percentuale perché quella zona sarebbe gravata da servitù di uso pubblico». Così alcuni commercianti si sono rivolti a un avvocato e hanno intrapreso un’azione giudiziaria nei confronti di Palazzo di Città e Consorzio. «La giurisprudenza – dice Orefice – sostiene che laddove l’area privata sia gravata da servitù di uso pubblico e quindi la gestione viene fatta dal Comune, il pagamento deve essere effettuato solo all’ente comunale e non anche al privato. Però siccome abbiamo provato con diverse comunicazioni, anche scritte, intervenendo all’assemblea del consorzio, e le nostre istanze sono risultate vane, l’unico nostro strumento utile per realizzare il nostro obiettivo era un giudizio di accertamento». Adesso la magistratura dovrà stabilire in che misura, a che titolo e a chi, i commercianti dovranno pagare. Della questione si starebbe interessando anche la Confcommercio locale, guidata dal presidente Alfonso Cantarella. Al momento è stata informata del problema ma la questione non è ancora arrivata in consiglio. Lo stesso Cantarella si starebbe documentando e ha chiesto informazioni per affrontare la problematica nelle sedi opportune. Possibile un incontro tra il presidente e il sindaco Manlio Torquato. Dunque c’è una riflessione in atto. L’alterco era iniziato l'anno scorso, con i commercianti che avevano chiesto spiegazioni.

Intanto, dagli uffici tecnici, la dirigente del settore economico-commerciale, Antonietta Manzo, fa sapere che il problema è di natura privata, dove il Comune non c’entra. «Anche quando sono suoli privati – spiega la dirigente – c’è comunque una quota da dare all’ente comunale. L’articolo 4 comma 5 del regolamento relativo ai dehors, approvato in consiglio comunale nel 2014, chiarisce che su suolo privato, gravato da servitù di uso pubblico, il pagamento è ridotto al 60 per cento. La questione riguarda loro e il Consorzio». Dunque, continua il giallo sulla doppia tassa.

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