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Non violarono le tombe Quattro assolti

CETARA. Assolti perché il fatto non sussiste. Con questa motivazione il giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, Ennio Trivelli, ha assolto Aniello Esposito, Pietro...

CETARA. Assolti perché il fatto non sussiste. Con questa motivazione il giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, Ennio Trivelli, ha assolto Aniello Esposito, Pietro De Crescenzo, Tommaso Apicella e Antonio Nicolao, che erano accusati di aver violato alcune tombe e sepolcri del cimitero di Cetara, accogliendo la tesi difensiva e rigettando la richiesta di otto mesi di reclusione, avanzata dal pm. L’episodio fece molto scalpore in tutta la Costiera, ma a conti fatti non era altro che una normale esumazione, come è stato rimarcato nella sentenza, in cui si evidenzia come si stesse provvedendo ad una “più adeguata collocazione dei resti mortali di una pluralità di defunti cui occorreva dare anche un nome”.

I fatti contestati risalgono al 2009: in seguito ad una segnalazione di una agenzia funebre di Cava de’ Tirreni, i carabinieri di Vietri sul Mare notarono come nei pressi di una cappella gentilizia si stessero sistemando resti umani. Da qui scattò il blitz in quanto si ipotizzò che si stesse operando senza le previste autorizzazioni e le quattro persone sorprese nell’attività furono denunciate a piede libero.(g.d.s.)

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