Non vide il dna di Restivo Ora il perito va a processo

Pascali ha chiesto il giudizio immediato, la famiglia di Elisa sarà parte civile Secondo l’accusa il docente ha falsificato l’esame sul corpo della vittima

SALERNO. Ha chiesto il giudizio immediato Vincenzo Pascali, il perito che non trovò il dna di Danilo Restivo sui resti di Elisa Claps e che per questo andrà a processo con l’accusa di falso in perizia. Questa mattina la richiesta di rinvio in giudizio presentata dalla Procura di Salerno doveva essere vagliata dal giudice dell’udienza preliminare, ma la mossa della difesa di Pascali ha di fatto annullato l’udienza. La posizione del perito, con l’esame degli elementi di prova a carico e di quelli raccolti nelle indagini difensive, sarà vagliata direttamente nel corso del dibattimento, per il quale il giudice fisserà presto la data di inizio. La famiglia Claps, che da sempre ha puntato il dito contro la perizia stilata da Pascali, si costituirà parte civile nel processo, come ha confermato l’avvocato Giuliana Scarpetta che già per l’udienza preliminare fissata per oggi aveva pronto l’atto di costituzione.

Vincenzo Pascali è stato il primo perito incaricato da un Trubunale di esaminare i resti di Elisa Claps e i reperti rinvenuti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove la giovane studentessa fu uccisa venti anni fa e dove, dopo sedici anni, fu ritrovato ciò che restava del suo corpo. Da anni la famiglia sostiene che il lungo tempo intercorso tra il delitto e il ritrovamento è conseguenza di una rete di complicità che avrebbe coperto Restivo. Pascali, docente dell’Università Sacro Cuore di Roma, è accusato di falso in perizia. Con la sua relazione mise in dubbio la presenza del dna di Danilo Restivo sul luogo dell’omicidio, dna riscontrato poi da altri periti nominati dallo stesso tribunale di Salerno, che consentirono alla Procura di arrivare alla richiesta di arresto per il giovane, poi condannato in primo grado a trent’anni di reclusione. Pochi giorni fa è iniziato al Tribunale di Salerno il processo d’appello, che dovrebbe concludersi entro fine aprile. Dopo aver parlato per circa sei ore nell’ultima udienza, il sostituto procuratore Rosa Volpe concluderà martedì prossimo la sua requisitoria. Per quella udienza sono annunciate anche le dichiarazioni spontanee dell’imputato, che secondo i suoi legali vorrebbe leggere una lettera. A lui, però, i familiari di Elisa chiedono di svelare i nomi di chi in questi anni lo ha coperto. (c.d.m.)

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