Non verrà più applicata la delibera di Bortoletti

Teso il vertice all’Asl di Salerno. In molti scelgono una “autogestione” La provocazione punta al ritiro dell’atto contestato. Straordinari a rischio

L’autogestione non è più solo scolastica, ora fa capolino anche tra le corsie dell’ospedale. È questa la nuova frontiera della protesta che tiene banco da martedì all’ospedale Umberto I. Dopo l’occupazione della direzione sanitaria di presidio, alcuni coordinatori infermieristici hanno deciso di firmare un documento con il quale esprimono l’impossibilità ad operare secondo le disposizioni della delibera Bortoletti, che rivede al ribasso la presenza di personale in corsia.

La proposta dell’autogestione è stata lanciata, tra gli altri, dal delegato sindacale della Cgil Funzione Pubblica Gennaro D’Andretta: «Alcuni coordinatori – ha detto – hanno firmato il documento di autogestione. Vuol dire che lasceranno i turni invariati indipendentemente dalle direttive contenute nella delibera 1188. Una decisione assunta perché non si vuole intaccare i livelli minimi assistenziali».

Una presa di posizione molto complessa, che causerebbe ripercussioni sulla gestione dello straordinario, soprattutto in relazione alle responsabilità personali di chi autorizza il lavoro in più. La decisione è stata presa dopo il tavolo tecnico che si è tenuto presso la direzione aziendale di via Nizza, a Salerno. «Dal confronto – ha spiegato D’Andretta – il direttore ha preso atto che la delibera va rivista e che è necessario discuterne». Anche per questo motivo lunedì ci sarà una riunione della rappresentanza sindacale unitaria a cui dovrebbe partecipare il direttore del personale Francesco Avitabile. Nel frattempo permane lo stato di agitazione.

Questa mattina, intanto, ci dovrebbe essere un faccia a faccia tra il direttore sanitario di presidio, Maurizio D’Ambrosio, e quello aziendale, Federico Pagano. È interesse di tutti fare luce sull’applicazione della delibera Bortoletti, altrimenti il fondo disagio e rischio che copre le indennità notturne e lo straordinario non potrà essere sbloccato. I vertici ospedalieri si dicono comunque disponibili a dialogare e a confrontarsi, ma non possono prescindere dalle direttive regionali che limitano i margini di manovra. Inoltre i direttori sanitari dell’area nord salernitana sarebbero consapevoli delle restrizioni dei parametri e su questo punto avrebbero già manifestato le proprie perplessità, ma allo stesso tempo non possono operare in controtendenza.

Ci si sta confrontando, infatti, con decisioni prese dalla Regione e non assunte autonomamente dai dirigenti locali, che poco possono fare rispetto ai decreti del commissariato di governo. L’aria tesa che si respira a Nocera, intanto, potrebbe a breve contagiare gli ospedali vicini. Una soluzione, dunque, potrebbe far bene a molti.

Salvatore D’Angelo

©RIPRODUZIONE RISERVATA