«Non va associata la città a episodi di violenza giovanile»

Il sindaco incarica l’assessore alla Pubblica Istruzione «Verificheremo l’accaduto anche con la preside»

SALERNO. «Condanno fermamente l’episodio di bullismo accaduto a Salerno nei confronti di una dodicenne aggredita insieme alla madre. Un vile gesto ad opera di ragazzi che - a quanto pare- già avevano preso di mira la ragazzina a scuola. Seguiremo con attenzione il caso che deve rimanere una sfortunata ed ingiustificata eccezione. La nostra città non deve essere associata a questi episodi di preoccupante violenza giovanile».

Sono da poco trascorse le sette del mattino quando il sindaco Vincenzo Napoli affida a facebook il suo commento su quanto accaduto sabato sera sulla spiaggia di Santa Teresa. L’annuncio non cade nel vuoto, perché poche ore dopo investe l’assessore alla pubblica istruzione e vice sindaco Eva Avossa del compito di vederci chiaro e di contattare la preside della scuola media San Tommaso d’Aquino, per meglio comprendere le dimensioni di un fenomeno preoccupante e sempre più diffuso. «Sentirò la dirigente scolastica – precisa Avossa – anche perché non è ancora chiaro se vi sia o meno un coinvolgimento di alunni dell’istituto, che potrebbero essere invece estranei ai fatti. In ogni caso, il problema vero, al di là dell’identità dei protagonisti, è che ci troviamo in presenza di fenomeni tristissimi che si stanno moltiplicando».

Secondo il vice sindaco, l’influenza dei social e la loro capacità di diffondere in modo rapidissimo e capillare qualsiasi tipo di informazione, rischia di diventare una specie di arma a doppio taglio: «Sono rimasta molto colpita dal post di alcuni ragazzi che si sono vantati di aver preso parte a questo episodio di bullismo, quasi fosse un trofeo. Un’ansia da celebrità che cancella qualsiasi valore fondante dei rapporti umani e che credo sia l’effetto di una emulazione che i social contribuiscono a costruire. Il sentirsi famosi e vantarsi di un’azione del genere – sottolinea l’assessore – sono il prodotto di un modo errato di vivere queste piattaforme virtuali». Ma come si può arginare questa forma di violenza?

«La scuola fa veramente tutto il possibile per sensibilizzare i giovani e le loro famiglie, coinvolgendo forze dell’ordine e istituzioni in decine di progetti anti bullismo e per educare la legalità. La stessa San Tommaso d’Aquino è in prima linea in tal senso e a breve ha in programma l’intitolazione del plesso di Matierno a don Giuseppe Diana. Quindi l’attenzione è molto alta. Anche noi cerchiamo sempre la collaborazione dei genitori, ma non tutti rispondono allo stesso modo. L’impegno c’è ed è costante, è evidente però che non basta e che bisognerebbe fare di più – incalza l’assessore Avossa – L’informazione e la sensibilizzazione sono fondamentali per scongiurare il ripetersi di episodi come questo».(b.c.)

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