“Non tratto col Pd per fare passi indietro”

De Luca: “Solo fandonie, vado avanti”. Cozzolino: “Basta rinvii, il 22 febbraio si scelga il candidato presidente”

SCAFATI. «E’ arrivato il tempo della responsabilità per tutti; è tempo di mettere in campo tutto il Pd con spirito davvero unitario». Andrea Cozzolino spinge verso l’unità e invita a smettere di tenere in ostaggio il partito. Lo ha invocato ieri sera a Scafati nel corso del suo tour elettorale in vista delle primarie del Pd. Alla tavola rotonda erano presenti anche l’ex europarlamentare, Pino Arlacchi, e il presidente del Co.tu.Cit., Michele Raviotta. «Quella parte del partito che ha condotto una battaglia contro lo svolgimento delle primarie, non presentando alcun candidato alla prima e unica data naturale lo scorso novembre – ha dichiarato Cozzolino - accetti che non c’è altra strada per il bene di tutti che fare le primarie». Quella del Pd ha assunto tutti i tratti di una storia infinita e ricca di colpi di scena che sta distraendo la platea elettorale. «Da mesi – ha precisato l’europarlamentare – siamo impegnati in una faticosa campagna elettorale. Ora si sostenga pure chi si ritiene più idoneo, l’importante è smettere di tenere in ostaggio il partito. Abbiamo avuto rispetto per tutti senza attendere sentenze, subendo ben tre rinvii. Con ogni probabilità il primo febbraio avremmo vinto. Ciò nonostante ci siamo resi disponibili ad un ulteriore, ultimo, definitivo slittamento del voto al 22 febbraio».

L’europarlamentare ha sottolineato l’importanza del voto: «Non è più rinviabile ed è irrinunciabile». E ha spinto il partito a decidere immediatamente su quanto sta accadendo a Vincenzo De Luca: «La concessione della sospensiva da parte del Tar e le eventuali successive “puntate” non modificano l’urgenza del dover prendere una decisione. Abbiamo detto più volte che c’è da parte nostra il massimo rispetto per la sua storia politica e di amministratore. Eravamo convinti di batterlo sul campo con una proposta politica e di governo. Purtroppo è successo quello che è successo». E al sindaco di Salerno ha detto: «Decida da che parte stare: se con chi usa argomenti pretestuosi da mesi contro le primarie e contro la Campania o con chi vuole che come in tutte le altre regioni italiane a scegliere sia il popolo del centro sinistra». E ancora: «Più De Luca ritarda i tempi di una decisione, più diventa strumento di chi ne farà un motivo per chiedere di mandare tutto all’aria. Lo possiamo dire con la coscienza tranquilla senza timore alcuno di essere accusati di voler eliminare a tavolino un forte e autorevole avversario perché per noi parlano i fatti. Abbiamo chiesto di votare molto tempo prima della sentenza». Cozzolino ha poi illustrato ai cittadini la sua idea di governo regionale: rilanciare i trasporti, potenziare la metropolitana, maggiore attenzione al Fiume Sarno e alla Sanità dell’Agro nocerino – sarnese. «La sfida che si pone davanti a tutti noi è come fare a riaccendere i motivi di sviluppo in una regione che è al quinto anno consecutivo di decrescita. Non esiste un’economia in Europa che abbia il Pil segnato dal tratto meno come in Campania. Abbiamo perso in cinque anni una media di 10mila miliardi di fatturato e tanti posti di lavoro», ha precisato. Intanto ieri De Luca ha smentito eventuali trattative con il Pd: «Nessuna trattativa col partito per un passo indietro: sono tutte immagini di fantapolitica che si inventano i giornali. A me non ha chiesto niente nessuno. Ho sempre detto che andavo avanti comunque, come è giusto e doveroso che faccia un uomo libero che è sicuro di sè e che ha la coscienza tranquilla». A margine di un appuntamento promosso da Insorgenza Civile, smentendo un eventuale passo indietro, ha anzi ribadito: «Vado avanti. Comunque in ogni caso non mi ha chiesto niente nessuno. Era giusto riflettere davanti alla contestazione irragionevole di un abuso d’ufficio, ma la mia riflessione era già esaurita prima. Il 22 febbraio si vota, e dopo tante sceneggiate penso che l’ultimo rinvio sia giusto per consentire alle forze politiche di pensare al Quirinale». E a gli chiede cosa risponderebbe a Renzi se lo chiamasse replica: «Gli direi buon lavoro e ricordati del Sud».

Luigi Novi

©RIPRODUZIONE RISERVATA