Gli ambulanti senegalesi si difendono

«Non toglieteci anche il sottopiazza»

Difendono con forza lo spazio del sottopiazza della Concordia. Lo difendono perché preoccupati che gli attacchi lanciati all’indirizzo degli ambulanti che vendono merce contraffatta sul lungomare,...

Difendono con forza lo spazio del sottopiazza della Concordia. Lo difendono perché preoccupati che gli attacchi lanciati all’indirizzo degli ambulanti che vendono merce contraffatta sul lungomare, indirettamente «possa colpire anchenoi che non siamo abusivi» commenta il presidente dell’associazione Senegalese di Salerno, Amadou Diallo . La comunità senegalese fa muro spiegando «che è inutile scatenare una guerra tra poveri. È vero, c’è chi vende merce contraffatta sul lungomare» ma non si può fare di tutta un erba un fascio «e né tantomeno possiamo essere noi a vigilare su questa situazione». Consapevoli che oggi «è difficile per tutti ma noi siamo stati sempre disponibili a cedere il nostro spazio quando ci veniva fatta richiesta - continua Diallo - così come i nostri ragazzi non sono più andati a lavorare nei mercati di piazza San Francesco e Torrione». Soprattutto dopo l’apertura degli spazi di via Vinciprova e del Parco del Mercatello «che con tutto il bene, sono spazi che non hanno agevolato il nostro lavoro». Così il sottopiazza diventa per molti «uno spazio importante» che utilizzano, «d’inverno solo le domeniche e i giorni festivi dalle 9 alle 24 - spiega Alioune Ndiay, segretario dell’associazione - e d’estate da luglio a settembre tutti i giorni dalle 15 alle 24 e la domenica tutta lagiornata». Uno spazio che però non offre nessun riparo d’inverno «e lavorare un solo giorno alla settimana, soprattutto in questo momento, è davvero difficile».

Per questo hanno anche chiesto un incontro con il Prefetto, «un incontro preventivo per sottoporgli le nostre preoccupazioni». Così come hanno incontrato anche l’assessore all’Annona, Franco Picarone «perché alla fine solo il sindaco De Luca ha sempre avuto con noi un occhio di riguardo». La comunità è tra le più longeve in città conta circa 220 lavoratori, «per la gran parte venditori ambulanti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA