«Non spettava a noi aiutare Lino Renzi»

L’assessore Savastano “scagiona” i servizi sociali del Comune nel dramma di Torrione. Oggi l’interrogatorio del 45enne

Il caso Renzi ha scatenato un vespaio di polemiche in città. La tragica vicenda che ha colpito la famiglia residente a Torrione Alto - «lasciata completamente sola dalle istituzioni» a detta dei vicini della donna fatta a pezzi dal figlio con gravissimi problemi psichici- ha fatto sì che da più parti si alzassero cori di sdegno nei confronti dell’atteggiamento di chi poteva evitare una tragedia simile e non l’ha fatto. Se mercoledì, sull’argomento è intervenuto Davide Amendola, responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Salerno, ieri è stata la volta dell’assessore comunale alle Politiche sociali, Nino Savastano, che, in una nota, oltre a dimostrarsi, a nome dell’amministrazione, sconvolto per questo dramma - «avvertiamo profonda compassione per i protagonisti», ha rimarcato - si è detto «stupito che in una circostanza tanto tragica ci sia chi alimenti polemiche squallide con argomenti completamenti falsi».

E puntualizza: «Per una corretta informazione sul “caso Renzi”, mi corre l’obbligo di precisare che la famiglia non si è mai rivolta ai Servizi sociali per una eventuale presa in carico dello stesso per le problematiche del caso. A dire il vero - continua, rispondendo alle accuse lanciate dai residenti del parco in via Martuscielli 36, scenario del macabro ritrovamento e delle continue violenze ai danni della vittima, Maria Pia Guariglia - «tali segnalazioni non risultano pervenute neanche da vicini di casa e /o conoscenti». Si precisa, altresì, «che non è stata inoltrata alle competenti strutture sociali territoriali del Comune alcuna richiesta di intervento di presa in carico sociale Agli atti dell’Ufficio - aggiunge Savastano - risultano solo due trattamenti sanitari obbligatori, con emissione di relativa ordinanza di ricovero, ai sensi e per gli effetti della legge 180». Savastano, per fugare ogni dubbio, ripercorre le tappe: «Il primo in data 3 maggio 2003, con relativa proroga in data 12 maggio e trasformazione in Tso in data 23 maggio, il secondo Tso è stato emesso in data 28 gennaio 2013 e l’ultimo, dopo i fatti di cronaca, in data 23 luglio».

Pertanto - ed è qui che intende arrivare Savastano - «la patologia di cui è portatore il signor Renzi rientra nelle competenze del servizio sanitario nazionale e dunque dei servizi sanitari territoriali». Intanto, proprio per fare chiarezza sull’accaduto, l’Asl ha aperto un’inchiesta interna per valutare se ci siano state o meno delle inadempienze da parte di qualcuno nel caso Renzi. I referti dei ricoveri del 45enne sono al vaglio anche della polizia. L’uomo sarà sottoposto oggi all’interrogatorio di garanzia nel reparto penitenziario del “Ruggi”. Il gip Dolores Zarone ha già conferito l’incarico per effettuare una perizia psichiatrica. Ci sarà, invece, da attendere per il conferimento dell’incarico per l’esame autoptico sul corpo dell’anziana insegnante salernitana.

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