Non solo rifiuti, la sindaca apre la “vertenza Sele” 

Nell’assemblea a Battipaglia un appello a una «guerra all’ultimo cavillo legale» Delegazione da Eboli. Motta: «Bonavitacola pensava a giocare con il telefonino»

BATIPAGLIA. Non solo pattume: Battipaglia denuncia l’emarginazione della Piana del Sele, e nel calderone della protesta sui rifiuti ci finiscono pure il piano ospedaliero e i progetti di viabilità. È la “vertenza Sele”: la chiama così Cecilia Francese, che in una piovosa domenica incontra la cittadinanza e lancia un appello alle «eccellenze pensanti», chiamate a unirsi in una guerra all’ultimo cavillo, fatta di studi, relazioni e ricorsi. Un tavolo permanente, azioni di disturbo, Consigli comunali congiunti e atti prima di un nuovo incontro: lo ha deciso l’assemblea pubblica che si è tenuta ieri.
La sindaca di Battipaglia inaugura dunque la “fase due” della lotta contro il sito di compostaggio all’interno dell’impianto di trattamento meccanico biologico, l’ex stir. Centinaia di cittadini si ritrovano nel salotto comunale: c’è pure un pannello bianco, sul quale scorrono le riprese dell’audizione di giovedì scorso in Regione. «Volevamo il sito di Eboli come impianto di compostaggio unico, ma la chiusura regionale è stata netta», spiega la Francese, che annuncia una commissione tecnica permanente con esperti che studino le carte e valutino azioni legali. E aggiunge: «Prima dei tavoli, voglio vedere gli atti per le bonifiche e l’uscita autostradale». E vuole parlare pure di sanità e della bretella per Campagna: «Siamo tagliati fuori su tutto».
La città è infuriata con Bonavitacola, il vicepresidente della giunta regionale: «Un personaggio che, anziché ascoltare i bisogni della comunità, gioca con il telefonino», commenta Gerardo Motta, che chiede di studiare ogni cavillo perché «un ribasso al 27 per cento è a scapito dei materiali utilizzati».
Il consigliere Pino Bovi, che a Napoli, ridotto al silenzio, tirò fuori i numeri del rifiuto, dice che «quelle cifre danno fastidio». Carlo Zara di “Battipaglia Nostra” propone di proclamare una mobilitazione. Il più applaudito è Cucco Petrone, dirigente del comitato “Battipaglia dice no”, che paragona Bonavitacola «al grande Totò che prova a vendere la Fontana di Trevi», e ne ha pure per il sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe: «Quando dice che lui lo voleva l’impianto di compostaggio, sembra che faccia il palo, la parte di Nino Taranto». Singolari azioni di protesta per «bloccare la linee della Regione»: sui social, gli attivisti pubblicheranno i recapiti dell’assessorato campano all’ambiente e un testo da leggere. E non solo Facebook: ora c’è anche una sede fisica, nelle “De Amicis”. «Ce l’abbiamo fatta», dice la Francese.
Da Eboli, ci sono il forzista Damiano Cardiello, Antonio Conte e Antonio Petrone di Mdp e Fido Santo Venerando di Mdp. E c’è Anna Guida del M5S. Cardiello dice che «quando, anziché ascoltare il sindaco, qualcuno pensa a raggiungere il livello 700 di Candy Crush, la protesta deve alzarsi di livello», e suggerisce alla Francese ordinanze per controllare tutti i camion diretti allo stir. Conte vuole estendere la protesta a tutta la Valle del Sele e una riunione congiunta di tutti i consigli comunali della Piana. «In Regione - aggiunge - è inutile andarci, perché ci prendono in giro e poi ogni 6 anni ci ritroviamo con un nuovo impianto».
Alla fine, mentre tira le somme, la sindaca indossa la maglia del comitato: i battipagliesi le tributano una standing ovation.
Carmine Landi
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