Non solo danni Freddo e neve uccidono gli insetti

Castagneti, oliveti e noccioleti potrebbero beneficiarne Dopo i disastri dell’anno scorso, il 2017 può essere positivo

Il gelo e la neve che stanno flagellando l’Italia e la Campania stanno producendo effetti contrapposti nel mondo degli agricoltori. Se nella Piana del Sele si registrano danni alle serre della cosiddetta quarta gamma e oltre il 40 per cento della raccolta di finocchi, cavolfiori e carciofi è già andata persa, a beneficiare di queste temperature rigide potrebbero essere castagne, nocciole e olive, le cui produzioni nel 2016 hanno registrato numeri infinitamente bassi a causa degli attacchi alle piante di numerosi tipi di insetti che uccidono il fusto e attaccano i frutti.

Cinipide del castagno, xylella, cimice della nocciola e mosca dell’olio sono sono alcuni dei principali insetti che stanno flagellando le coltivazioni in tutto il Sud.

Nel 2016, secondo i dati diffusi da Coldiretti, la produzione di castagne è stata quasi completamente azzerata rispetto ad un potenziale produttivo di oltre 150mila quintali. Ma è stato anche l’anno nero dell'olivicoltura, con un crollo della produzione che ha sfiorato l’80 per cento rispetto al 2015, che fu l’anno record con oltre 19mila tonnellate di olio campano extravergine. La produzione in Campania si è fermata a 10mila tonnellate, di cui 6500 soltanto in provincia di Salerno.

Freddo miglior pesticida. «Il freddo così intenso, come quello di questi giorni – spiega l’agronomo Piero De Luca – è il miglior insetticida che ci possa essere. Lo scorso anno ci fu un inverno mite che ha contribuito a far sopravvivere questi insetti. Con queste temperature così rigide può ucciderli. Ma per sapere se non avranno attaccato la pianta, bisognerà attendere la primavera quando ci sarà la fioritura».

Comparto olivicolo in ginocchio. «Lo scorso anno – dice Angelo Petolicchio, vice presidente di Aprol Campania – le temperature molto alte favorirono un’anticipazione della fioritura, soprattutto per le nocciole e gli ulivi, e gli insetti hanno cominciato subito ad attaccare uccidendo migliaia di piante. Questo freddo, nel periodo giusto come sta avvenendo, può rappresentare un toccasana per i raccolti di quest’anno perchè le piante seguiranno i tempi naturali di fioritura». Nel 2016, nella zona di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, dove Petolicchio ha la sua azienda, si è avuto un calo di oltre il 20 per cento, con la produzione di olive che è passata da 1700 a 300 quintali.

Il 2017 sarà l'anno buono? Convinto che questo freddo sia positivo per il futuro di castagne, olive e nocciole lo è anche Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Salerno, che però lancia l'allarme per gli allevatori e per la coltivazioni dei limoni in Costiera Amalfitana. «Nel Vallo di Diano abbiamo aziende completamente isolate e che hanno avuto danni dalla neve – ha detto Tropiano, che proprio in concomitanza con la richiesta dello stato d'emergenza da parte della Regione Campania, aveva denunciato la situazione drammatica che sta vivendo il comparto agricolo – mentre in Costiera gran parte della coltivazione di limoni è abortita, con piante distrutte non solo dalla neve ma anche dal vento e dalla pioggia».

Occhio al prezzo. Questa carenza di prodotti ha portato ad inevitabili conseguenze sui prezzi di vendita con un aumento dei costi. Da Coldiretti quindi arriva l’invito ai consumatori a fare attenzione alle speculazioni. «Il consiglio è di non acquistare prodotti fuori stagione è di controllare i prezzi: occorre vigilare che non vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per fare acquisti di qualità al giusto prezzo». Un esempio? Nonostante il calo di produzione (circa 6500 tonnellate annue) la nocciola “Tonda di Giffoni” Igp continua ad avere la migliore quotazione di mercato con 3 euro e 50 centesimi al chilogrammo, subito dietro quella di Cuneo, 4 euro e 18 centesimi al chilogrammo.

Mattia A. Carpinelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA