Non solo alcol, dipendenze anche on line

Aumentano i casi di gioco d’azzardo tra i giovanissimi. Ma a fare danni è anche l’abuso di smartphone e social network

Non solo più spinelli e vodka, che anche da soli rappresentavano un’emergenza su cui da tempo le istituzioni stanno cercando di incidere tentando di arginare un fenomeno purtroppo, però, sempre più diffuso tra gli adolescenti. Ora, a entrare in campo nel complesso, mutevole e molto spesso sotterraneo mondo delle dipendenze giovanili sono altre” droghe”, tanto pericolose quanto sottovalutate. I social network, le chat, o addirittura voci che hanno da sempre una valenza positiva come l’amore e il sesso. «Non si ingeriscono o si aspirano quindi non ci possono far male», questa la frase maggiormente ascoltata da Annarita Bruno, operatrice del gruppo Logos, nei tanti colloqui svolti con i giovanissimi di Salerno e provincia. Nei quali, messi di fronte alle loro “innocue” dipendenze - dal cellulare, dal pc, dal fidanzato - i ragazzi strabuzzano gli occhi non ammettendo che non è solo il fumo che uccide. O, peggio, che anche l’anima, e non solo il corpo, può subire danni irreparabili dall’abuso di sostanze nocive. Come possono essere le emozioni se non si è capaci di gestirle. «In principio è stato l’alcol a preoccuparci - racconta Stefania Pirazzo, presidente dell’associazione nata nel 1988 e specializzata nella prevenzione e nel trattamento dei problemi correlati all’uso di alcol, droghe e altri disturbi psico-comportamentali - poi, dalle nostre indagini è venuto fuori che anche il gioco d’azzardo era un fenomeno che si stava diffondendo a macchia d’olio tra i giovanissimi. Tant’è che al momento sono diversi i gruppi d’ascolto, in cui l’età media è di 22 anni, creati per dare supporto a chi non è più stato in grado di gestire la classica “bolletta” giocata ormai in maniera compulsiva. Nonostante, poi, in Italia sia vietato il gioco d’azzardo a chi non ha compiuto 18 anni, ben il 80,64 per cento dei minorenni venuti a contatto con il gruppo Logos dichiara di avere giocato nell’ultimo anno. Il gioco più diffuso tra i giovanissimi è il gratta e vinci (con il 20 per cento di scelte). Lo specchietto, anche per le giovani allodole, è sempre lo stesso: la possibilità di venire in possesso di grosse somme di denaro in maniera facile e veloce. Ora, però, sta accadendo quello che dieci anni fa è successo tra alcol e gioco d’azzardo: c’è un passaggio di testimone tra queste vecchie “addiction” - che comunque non hanno perso il loro appeal distruttivo - e le nuove, rappresentate dall’abuso dei nuovi mezzi di comunicazione o dai legami sentimentali insani che portano i giovanissimi a chiudersi in se stessi e a vivere i sentimenti e le emozioni in maniera del tutto errata. «C’è una continua ricerca di conferme e, nell’incapacità di instaurare un vero dialogo con l’altro sesso - conclude Annarita Bruno - si ritiene che il sesso sia l’unico modo per essere accettati e, quindi, amati». Per questo motivo, il gruppo Logos ha deciso di avviare a breve una campagna di sensibilizzazione sull’argomento, dopo le tante portate avanti finora: a giugno è previsto, infatti, un corso tenuto da Mauro Croce, psicologo, psicoterapeuta e criminologo, che da oltre vent’anni lavora nei servizi pubblici per le tossicodipendenze. Attualmente il professionista - socio fondatore di Alea (Associazione per lo studio del gioco d'azzardo e dei comportamenti a rischio), fa parte della direzione del mensile “Animazione Sociale”.

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