Non regge alla crisi, costruttore si uccide

Michele D’Aloia ha lasciato un biglietto ai suoi familiari: «Scusate, non ce la faccio più ad arrivare alla fine del mese»

SALA CONSILINA. «Non ce la faccio più ad arrivare alla fine del mese e a dare alla mia famiglia tutto quello che vorrebbe». Sono queste le ultime parole che, stando alle indiscrezioni, sarebbero state scritte su un bigliettino da Michele D’Aloia, un imprenditore edile di 53 anni, che ieri si è tolto la vita nel suo capannone aziendale nei pressi dello svincolo autostradale di Sala Consilina. Una tragedia che costringe anche il Vallo di Diano a entrare a far parte del triste elenco delle realtà salernitane che fanno registrare suicidi a causa di una crisi economica senza precedenti.

La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di ieri, quando l’imprenditore ha deciso di mettere fine alla sua esistenza impiccandosi all’interno della struttura utilizzata per la propria attività, peraltro vicinissima all’abitazione. Sono stati proprio alcuni familiari a fare la terribile scoperta quando, non vedendolo rincasare per l’ora di pranzo e non avendo ricevuto notizie circa la sua assenza (l’imprenditore era solito avvertire in caso di contrattempi), hanno cominciato a preoccuparsi. Inizialmente, i congiunti hanno provato a contattarlo al telefono cellulare ma senza risposta. Sono quindi usciti dall’abitazione per andare a cercarlo nel capannone che si trova nella parte posteriore della casa. Una volta all’interno sono stati costretti a fare i conti con una scena raccapricciante.

Forse Michele D’Aloia respirava ancora quando sono intervenuti i familiari: sono stati loro stessi infatti a liberarlo della corda che gli cingeva il collo e a distenderlo sul pavimento nel disperato tentativo di riuscire a salvarlo. Tutto questo in attessa dell’arrivo dei soccorsi, che erano stati immediatamente allertati. Dalla centrale operativa del 118 è stata inviata un’ambulanza del gruppo volontari dell’Humanitas di Sala Consilina. I soccorritori, in una disperata corsa contro il tempo, sono giunti in pochi minuti nel piazzale antistante il capannone nei pressi dello svincolo dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Ma, purtroppo, ogni tentativo di poter rianimare l’imprenditore è risultato vano: il suo cuore aveva già cessato di battere. Gli operatori del soccorso non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Sul luogo della tragedia sono giunti anche i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, per eseguire i rilievi del caso.

Stando alle indiscrezioni trapelate, l’imprenditore avrebbe lasciato una lettera nella quale ha chiesto scusa per il gesto estremo, provocato dalla crisi economica che non gli consentiva più di arrivare alla fine del mese e di garantire, come avrebbe voluto, la tranquillità economica alla propria famiglia. A quanto pare, la sua impresa da circa un anno non otteneva più commissioni. Michele D’Aloia, originario di Teggiano, viveva da tempo con la moglie a Sala Consilina ed era padre di tre figlie.

La notizia del suicidio ha sconvolto il Vallo di Diano. «Era una brava persona - racconta un amico - e so che non aveva debiti, forse ha compiuto questo gesto a causa della diminuzione dei guadagni e per timore di dover contrarre debiti senza avere la certezza di poterli ripianare».

I funerali del costruttore si terranno domani, alle 10.30, nella chiesa di Sant’Antonio a Sala Consilina.(re. sa.)

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