«Non possono cacciarci dalle case Ci ribelleremo»

Il programma degli abbattimenti crea preoccupazione Proposta la riperimetrazione delle vecchie aree edificabili

Dietro i numeri i mattoni, tra i mattoni le persone. Si consuma così il dramma dell’abusivismo edilizio in città; il dramma di coloro – ormai definiti dai più “abusivi di necessità” – sui quali incombe oggi lo spettro di abbattimenti imminenti, la paura di ritrovarsi senza un tetto sopra la testa e l'incertezza di un futuro in precario equilibrio tra condoni-miraggio, sanatorie mai arrivate e soluzioni irraggiungibili. Permessi richiesti e mai giunti, la necessità di avere un riparo dove vivere, tre nuclei familiari bisognosi di quattro mura. Lavoro, umiltà e tanti sacrifici per costruire uno stabile che entro il prossimo dicembre dovrà però essere abbattuto.

Questa la storia dietro l’abitazione di località Novelluzza, in località San Martino, il cui abbattimento – previsto inizialmente per il 20 ottobre – è imminente. «150 mila euro per provvedere all’abbattimento, è quanto ci hanno chiesto, e nemmeno un avviso preventivo – racconta uno dei residenti della zona interessato dal provvedimento –. Ci siamo mossi autonomamente e optato, a questo punto, per l’auto-abbattimento a costi nettamente inferiori, parliamo di circa 60mila euro. A fronte di questa differenza di spesa ci chiediamo però: non è anche questa una forma di abuso da parte dello Stato? Intanto la nostra famiglia dovrà separarsi per garantirsi un tetto sopra la testa, ospitata qua e là da amici e parenti». Intanto restano in attesa di una data per le operazioni di demolizione i residenti di un'altra abitazione costruita abusivamente, in località Pioppi di Passiano, che con il problema – poi rinviato – si erano già trovati faccia a faccia lo scorso maggio. «C’è chi erige seconde case e le affitta – dichiarano i residenti dello stabile - Questi sono i casi di cui la Procura dovrebbe occuparsi piuttosto che infierire sulla povera gente che si ritrova a dover vivere sotto i ponti».

Il dramma si consuma quotidianamente e le notti insonni si allungano. Lo sa bene chi da anni è attivo sul fronte abusivismo: da un lato Luigi Di Domenico, presidente del comitato Casa Sicura; dall’altro Matteo Monetta, ex consigliere comunale. «Le schermaglie in consiglio servono a poco – dice Di Domenico – Bisogna trovare una soluzione. Se si è commesso abuso si è fatto perché non c’era possibilità di avere una casa propria. E ora non si pensa allo stato emotivo in cui versa chi deve affrontare un abbattimento. Dal 2008 ne ho visti tantissimi di casi, bisogna sederci e ragionare tutti nella stessa direzione». «Sono più di 2000 gli immobili abusivi – aggiunge – perché bisogna contare tutti gli illeciti precedenti al 2003, la situazioè tragica». La riperimetrazione dei vincoli sembrerebbe dunque la soluzione, proposta anche da Giovanni Del Vecchio, consigliere di maggioranza. «I vincoli gravano sull’89% del territorio. La riperimetrazione è la strada da seguire».

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