«Non distruggiamo il nostro territorio»

Scafati, duro monito del vescovo Depalma che richiama cittadini e istituzioni al rispetto di un ambiente “violentato”

SCAFATI. «Restituiamo la fecondità alla nostra terra e ognuno si assuma le responsabilità per ridurre al massimo gli atteggiamenti che danno morte al territorio, che creano deserti, che tolgono la vivibilità». È l’appello di Mons. Beniamino Depalma, vescovo di Nola, che, dopo aver ascoltato la voce di molti cittadini scossi dalle ultime notizie sui preoccupanti livelli di emissioni inquinanti nel nostro territorio, ha affidato all’Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato, guidato da don Aniello Tortora, il compito di esprimere il proprio rammarico per quanto appreso.

«Come Chiesa – si legge nella nota – chiediamo a tutti un’assunzione di responsabilità: alle istituzioni, perché si adoperino per la tutela del territorio e informino correttamente i cittadini, ai cittadini perché vigilino e allo stesso tempo assumano uno stile di vita rispettoso di se stessi e dell’ambiente. Una responsabilità che deve necessariamente tradursi in corresponsabilità e disponibilità al dialogo da parte di tutti, a prescindere dal colore politico: la vita, il futuro, la giustizia verso le nuove generazioni non hanno colore politico». L’allarme inquinamento nella piana nolana e nell’Agro è altissimo ed è per questo che «urge una conversione del cuore che sia anche conversione ecologica». Poi l’invito alle comunità parrocchiali diocesane a «sporcarsi le mani perché la cura della casa comune divenga un segno della comunione ecclesiale che stiamo sperimentando con il Sinodo».

L’appello di Depalma è quello lanciato da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Sì”: «L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili». Alle istituzioni: «Devono avere coraggio e indicare i percorsi che noi cittadini dobbiamo intraprendere». Attenzione a Scafati: «Anche il fiume Sarno rappresenta un problema serio. Come Chiesa richiamiamo alla responsabilità».

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