Non ci sono gli addetti promessi Il giudice di pace torna a rischio

Sarno, il Comune di San Valentino ha richiamato alla base il dipendente che aveva distaccato La situazione di precarietà potrebbe provocare una nuova chiusura degli uffici giudiziari

SARNO. I sindaci avevano assicurato il pieno appoggio, fornendo il personale per tenere aperti gli uffici del giudice di pace.

A farsi portavoce dei suoi colleghi, a febbraio scorso, era stato il primo cittadino di Sarno Giuseppe Canfora.

Ma un mese dopo quei proclami arriva il voltafaccia del collega di San Valentino Torio che con una delibera, approvata nei giorni scorsi, ha richiamato in servizio presso il Comune Giuseppe Falciano, uno dei pochi addetti rimasti a presidiare l'ufficio dislocato.

E ora il rischio che l’ufficio giudiziario che negli ultimi anni vive nella precarietà, possa chiudere per mancanza di personale diventa reale.

La notizia, diffusasi venerdì mattina, ha già allarmato l’esiguo personale rimasto ma anche gli operatori – avvocati in particolare – che ogni giorno lavorano negli uffici giudiziari sarnesi. «L’ufficio del giudice di pace non chiuderà», aveva sostenuto Giuseppe Canfora, sindaco e presidente della Provincia a febbraiio scorso.

Canfora aveva assicurato che non esiste alcune decreto del ministero della Giustizia che nell’ambito della riorganizzazione e economizzazione delle risorse esistenti sta smantellando i presidi periferici e in particolare gli uffici dei giudici di pace.

Anzi, Canfora aveva annunciato un potenziamento e una riorganizzazione con l’invio di personale comunale da inviare a rafforzare l’organico. Il presidente della Provincia aveva anche annunciato che altri Enti avrebbero inviato a loro volta personale, dopo che era stata ridiscussa la convenzione con gli altri Comuni del circondario che non avevano rispettato gli accordi.

Ma evidentemente, nonostante le rassicurazioni anche del sindaco di San Valentino Torio, l’orientamento poi assunto è stato contrario.

Tanto che nei giorni scorsi, Giuseppe Falciano – uno degli addetti storici dell'ufficio del giudice di pace di Sarno – è stato richiamato in servizio presso il suo Comune di riferimento.

La situazione dell’ufficio giudiziario sarnese, sul quale insiste la competenza di tutti i comuni del circondario, diventa così ancora più precaria. Il Comune di Sarno aveva chiesto che gli introiti delle marche da bollo depositate per i diritti di cancelleria fossero destinati al mantenimento della struttura, situata in locali di proprietà dell’Ente.

Ma non è l’aspetto economico che in questo momento preoccupa, bensì la mancanza di personale che non può assicurare il funzionamento e l’apertura degli uffici.

Insomma, un duro colpo al funzionamento della giustizia nel comprensorio dopo le rassicurazioni che erano arrivate da più parti nelle scorse settimane.

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