«Non ci fidiamo di Renzi, votiamo “no”»

Venerdì Pippo Civati, leader di “Possibile”, sarà a Salerno con Politicamp: «Ragionare con il Sud»

«Quella tra Vincenzo De Luca e il Movimento 5 Stelle somiglia a una rissa da bar, dove ci sono soltanto provocazioni. Noi siamo diversi, perché vogliamo ragionare sulle cose da fare. Ed è quello che proveremo a fare nell’appuntamento a Salerno». A pochi giorni dalla tappa in città del suo “Politicamp”, il leader di Possibile, Pippo Civati, anticipa i temi della due giorni in programma al parco Pinocchio il 16 e 17 settembre, non lesinando critiche all’ex sindaco ed attuale presidente della Regione Campania, ancora una volta protagonista delle cronache politiche per i suoi modi da “sceriffo” nei confronti dei grillini.

Quindi la scelta di bissare qui la settima edizione di Politicamp dobbiamo leggerla come una provocazione?

«La verità è che siamo dei fan di De Luca e lo seguiamo ovunque. Scherzi a parte, Salerno è una grande città del Sud e, considerando che il nostro evento è completamente autofinanziato, rappresenta un buon punto di incontro con altre regioni del Meridione».

C’è solo questo dietro questa scelta?

«No, c’è anche un significato politico importante: l’attenzione verso il Sud, che è poi anche uno dei temi del Politicamp 2016. A Salerno speriamo di bissare il successo di Reggio Emilia, dove abbiamo avuto oltre mille partecipanti. Uno dei temi di Politicamp sarà il referendum costituzionale».

Il vostro sembra un “no” contro Renzi. O c’è una proposta alternativa?

«Da tre anni stiamo facendo un lavoro critico e documentato, pertanto il nostro non è un “no” per antipatia verso Renzi. La nostra è un’analisi attenta e senza polemica».

Qui però “comanda” De Luca e il fronte per il “sì” potrebbe vincere facilmente.

«Forse De Luca si è dimenticato gli slogan di Renzi contro le Regioni e non capisco tutto questo entusiasmo da parte sua. In Italia si è sempre parlato male del lavoro dei consiglieri regionali e ora li si vuol portare in Senato senza passare dalle urne. Questa inversione di tendenza sul federalismo non mi sembra poi una grande idea».

Renzi però ha detto di essere pronto a modificare la legge elettorale. Vi convince?

«A noi la riforma non piace anche se cambia l’Italicum. Renzi in pratica dice: “Prima votate sì e poi cambio l’Italicum” sperando di fare sponda nel suo partito. Ma questa legge elettorale è figlia del Patto del Nazareno e non credo che Renzi la cambierà. Non ci siamo fidati prima e non ci fideremo dopo».

Emergenza migranti: qui De Luca vorrebbe la galera per chi non è in regola. Qual è, invece, la vostra posizione?

«Le carte che De Luca vorrebbe stracciare sono trattati internazionali sottoscritti dall’Unione europea. I centri per la protezione dei richiedenti asilo funzionano, ma ci sono ancora molte storture. Il problema vero è che manca una strategia da parte dell'Europa e se continua così saremo lontani dal trovare una soluzione».

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