Non c’è l’ascensore ai Servizi sociali Lenza: «Mi dimetto»

L’assessore lancia l’ultimatum all’amministrazione Cariello «Impianto necessario, parli il nostro disability manager...»

«Se entro tre mesi il Comune non provvederà a montare l’ascensore a palazzo Massaioli io mi dimetto»: è un vero e proprio ultimatum lanciato alla maggioranza quello dell’assessore alle Politiche Sociali Lazzaro Lenza. Non ci sta a fare da paracolpi o capro espiatorio per la vicenda di palazzo Massaioli, da un anno sede dei Servizi sociali. Lenza è amareggiato: non ci sono tempi certi sul montaggio dell’ascensore, indispensabile per persone con disabilità per raggiungere gli uffici e perciò chiama in causa anche il dottor Generoso Di Benedetto, il disability manager nominato dal sindaco Cariello, chiedendogli di fare lo stesso: dimettersi cioè dall’incarico.

È questo perchè del tanto atteso ascensore a quasi un anno dal trasferimento degli uffici dei servizi sociali a Palazzo Massaioli, non vi è ancora nessuna traccia. Intanto gli anziani e i disabili non possono accedere agli uffici ubicati al primo piano dello stabile: chi deambula attraverso un sostegno riesce, ma per chi è costretto in carrozzella è praticamente impossibile.

Nei mesi passati sulla vicenda sono intervenuti rispettivamente sia dall’assessore Lenza che Di Benedetto, due figure di spicco nel settore dell’assistenza e con una solida esperienza alle spalle per arginare il fiume di proteste che investiva Palazzo di Città.

All’epoca del trasferimento degli uffici da via Ripa a via Nobile, sulla pagina social del comune, infatti, venne diffusa la notizia che per agevolare i portatori di handicap, gli anziani o chi aveva difficoltà a deambulare sarebbe stato aperto uno sportello dove poter essere ascoltati o presentare semplicemente istanze. Ma quanto pare, sembra, che della cosa non se né fatto più nulla perché gli interessati ieri come oggi continuano ad essere dirottati in via Nobile.

In questa triste vicenda l’unica nota positiva è la professionalità e dedizione al lavoro degli operatori dei Servizi sociali e dell’ Ufficio del piano di zona che nonostante le difficoltà hanno continuato ad assistere i cittadini. Ne è l’esempio l’assistente sociale dottoressa Angela Ristallo, che a fine mese andrà in pensione. La stessa dal giorno del trasferimento, con continuità si reca di persona e fare le visite domiciliari per ascoltare le richieste dei non deambulanti.

A questo punto occorre capire dove, cosa o eventualmente chi blocca l’avanzamento della realizzazione di questi lavori. Nei mesi scorsi era stato lo stesso assessore al ramo a dire che le risorse c’erano, parte dell’impianto elettrico del palazzo Massaioli era stato reso funzionale e moderno, che il progetto e le fasi di collaudo erano solo un brutto ricordo. Ma allora dove sta l’intoppo? Lenza ora ha rotto gli induci ed ha lanciato il suo ultimatum: se entro tre mesi l’ascensore non sarà in funzione lui si dimetterà e, spera, anche il disability manager. Ora toccherà al sindaco Cariello chiamato in causa dal suo asssessore a dire parole chiare sull’impianto “fantasma”.

Gerardo Sorgente

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