«Noi pugili sfrattati, il ring è la strada» 

A quattro mesi dalla chiusura della palestra, l’associazione Metropolis non ha ancora nuovi spazi. Oggi torneo a Baronissi

«Dopo ventiquattro anni hanno deciso di sfrattarci, ma io e i miei ragazzi non ci arrendiamo e continuiamo ad allenarci in mezzo alla strada. Il ring lo delimitiamo con i borsoni dell’allenamento e come spogliatoi utilizziamo quelli che, gentilmente, ci vengono concessi da alcuni campi di calcio a cinque che si trovano nelle vicinanze della nostra ex palestra». Dall’amarezza di questo commento, espresso dal maestro di boxe salernitano Mario Collina, emerge un messaggio di speranza, di caparbietà e voglia di non arrendersi per continuare a lottare, contro tutto e contro tutti. La storia dell’associazione sportiva “Metropolis”, presieduta da Collina e sfrattata quattro mesi fa dal centro sociale del quartiere Italia, per certi aspetti è davvero singolare. È nata come associazione a scopo sociale, per aiutare molti ragazzi con problemi familiari o economici, di età compresa tra i dieci e i trent’anni ma talora con il coinvolgimento anche di quarantenni. Lo sport diventa così un’opportunità, quella che magari la vita ha negato, nella fae iniziale, a tanti ragazzi e ragazze costretti a fare i conti con contesti difficili.
È proprio in questi contesti che l’associazione sportiva “Metropolis” agisce, tracciando una via di fuga da realtà complicate per indirizzare questi giovani verso nuovi orizzonti e offrire loro opportunità di aggregazione e di crescita. In questa palestra si è formato anche il campione internazionale di boxe Dario Socci e molti altri, che hanmo mosso i primi passi sul ring salernitano, hanno ottenuto successi a livello regionale o nazionale oppure si sono arruolati nelle forze dell’ordine andando ad alimentarne il contingente sportivo. Tutto questo fino a quando, circa quattro mesi fa, i locali della palestra gestita dall’associazione, in cui si allenavano questi ragazzi, sono stati chiusi perché considerati inagibili. La palestra era situata in una specie di sottoscala del centro sociale del quartiere Italia e i carabinieri del Nas (il Nucleo anti sofisticazioni) ne hanno disposto la chiusura dopo aver riscontrato la mancanza di uscite di emergenza. Da allora, nulla si è mosso per mettere a norma quei locali o per trovarne di alternativi, in modo da consentire ai pugili di “Metropolis” di continuare ad allenarsi nel comune di Salerno
«Dopo ventiquattro anni chissà perché solo ora si sono accorti di questa presunta inagibilità – si chiede il presidente Mario Collina – Non so chi l’abbia segnalata, né mi interessa saperlo. Vorrei solo dire a chi tenta di ostacolarci che noi non ci arrenderemo e non ci fermeremo. Andremo avanti più convinti che mai, continuando ad allenarci in mezzo alla strada, nella speranza che un giorno possa esserci assegnata una struttura».
L’associazione “Metropolis” è senza scopo di lucro e tutti gli iscritti partecipano gratis agli allenamenti. Le spese di gestione venivano coperte dal Comune di Salerno e, in cambio, Collina offriva la disponibilità ad accogliere i ragazzi con situazioni difficili che gli venivano segnalati dall’ente. Per ora le attività continuano facendo a meno della palestra e stasera, a partire dalle 19, dodici atleti della “Metropolis” saranno protagonisti a Baronissi di incontri di pugilato con ragazzi di pari età provenienti da tutta la Campania. La manifestazione sportiva di arti da combattimento si terrà nel Parco della Rinascita, in collaborazione con la palestra “Tempio Shaolin” del maestro Bruno Giordano.
Mario Rinaldi
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