«Noi preti lasciati soli nell’emergenza»

Il parroco di Marina di Camerota, don Gianni Citro (foto), è stato uno dei primi ieri ad arrivare sul luogo della tragedia. «Casualmente – racconta – perché mi trovavo in zona per un altro caso...

Il parroco di Marina di Camerota, don Gianni Citro (foto), è stato uno dei primi ieri ad arrivare sul luogo della tragedia. «Casualmente – racconta – perché mi trovavo in zona per un altro caso difficile: una donna disabile, che necessità di cure urgenti e per la quale nessuno muove un dito». Don Gianni conosceva bene la storia e le difficoltà di quell’uomo: lo ha sempre aiutato in silenzio, lontano dai riflettori. «I casi come questo sono tanti e in aumento nelle nostre comunità – spiega il sacerdote – e noi preti siamo lasciati sempre più soli». Don Gianni, insieme con il parroco di Licusati don Antonio Toriello, è rimasto sul luogo della tragedia per tutto il tempo. Ha pregato sulla salma del 60enne e ha aiutato gli inquirenti a ricostruire l’accaduto. Ma ha anche esternato il disagio e le difficoltà nell’aiutare chi vive in condizioni non facili: «Le politiche sociali – dice – dovrebbero rappresentare il cuore vivo di ogni attività di intelligenza amministrativa ed invece è un mondo dimenticato». Don Citro è un fiume in piena: «I Comuni non hanno mezzi economici e personale adeguato, il piano di zona è un cimitero e i dirigenti Asl sono spesso burocrati impauriti che non offrono soluzioni concrete per affrontare un’emergenza. Noi preti invece ci siamo sempre, ma spesso soli e disarmati, ad affrontare problemi sociali, economici e sanitari. Dobbiamo eliminare la burocrazia e aiutare le persone che hanno bisogno». (v.r.)