«Noi piccoli negozi oggi non apriamo»

La scelta nei giorni di festa di una parte di commercianti: «Meglio riposare e rispettare i dipendenti»

Ad ogni data che il calendario riporta in rosso la storia si ripete. Se poi la festa è quella dei lavoratori, la questione non può che farsi ancora più dirompente. Perché oggi, almeno oggi, chi si dà da fare tutto l'anno, comprese molte domeniche ormai, rivendica il diritto di riposarsi per trascorrere in compagnia dei propri affetti quel tempo che quotidianamente passa lontano da casa.

È il caso dei negozianti “di vicinato”, quelli, cioè, che non dipendono da alcuna grande marca ma sono i datori di lavoro di se stessi. Molti oggi non scenderanno in negozio sapendo, però, che il loro gesto “rivoluzionario” non potrà fare a meno di attirarsi feroci critiche, così com'è sovente successo in passato, da parte di chi vorrebbe una Salerno sempre aperta. Come se le saracinesche alzate fossero l'unico segno di accoglienza e ospitalità che una città possa dare a chi decide di visitarla in un giorno festivo. Da quando è entrata in vigore l'ormai famosa legge Bersani, si sa che ognuno può fare un pò come vuole; la chiacchieratissima liberalizzazione degli esercizi commerciali ha permesso, infatti, che ogni titolare di negozio possa decidere liberamente se aprire o meno la sua attività. «E anche nel rispetto dei lavoratori dipendenti del nostro malmesso settore forse sarebbe auspicabile una giornata di riposo che tutti si impegnino a far valere», questa l'opinione di Antonio Ventre, portavoce dell'associazione “I mercanti del centro storico”, nonchè “mercante” a sua volta, che oggi, come molti suoi colleghi, trascorrerà la giornata lontano dalla merce che vende nel suo negozio di via Duomo. «Tutti noi titolari di piccoli esercizi - incalza Ventre - ci stiamo chiedendo da tempo che fine abbia fatto la proposta di legge presentata lo scorso agosto da maggioranza e opposizione alla Camera, che aveva anche incassato 283 sì, nella quale si ipotizzava un divieto per i negozianti di alzare le saracinesche in 6 giornate festive con il rischio di sanzioni fino a 12mila euro per chi non avesse rispettato la regola e non si fosse adeguato. Che sia stata bloccata dai giganti dei centri commerciali?», si chiede Ventre pensando a quanti franchising, presenti tanto in corso Vittorio Emanuele che nei centri commerciali, oggi resteranno aperti.

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