«Noi, negozianti raggirati dalla Index»

Il crac della società che forniva infopoint mette nei guai decine di commercianti locali. La curatela ora chiede di pagare

CAPACCIO. Un “conto” di 7.238,35 euro: questo l’importo chiesto ad un commerciante di Capaccio da uno studio legale di Bergamo per il pagamento di un effetto cambiario protestato. La richiesta è stata avanzata per conto della curatela fallimentare della “Index finanziaria”. L’obiettivo è ottenere il pagamento del credito al saldo del contratto di finanziamento per oltre 7mila euro, come riportato dalla cambiale insoluta e successivamente protestata. La raccomandata è giunta pochi giorni fa a Pierluigi De Chiara, titolare a Capaccio di un’edicola cartolibreria.

La storia risale a 4 anni fa, quando De Chiara, come tanti altri commercianti, ha aderito alla proposta per l’attivazione di un “Index point”. I contratti venivano venduti al prezzo di 6.600 euro (150 kit al prezzo unitario di 44 euro) e in molti casi veniva acceso un finanziamento con la società Index finanziaria spa. «I servizi offerti erano telematici e consistevano nella rivendita di ricariche telefoniche, biglietti di treni e aerei, scommesse sportive, visure camerali – spiega De Chiara - e ti inducevano all’acquisto di questi pacchetti con la prospettiva di un lauto guadagno. Ma dopo qualche settimana ti accorgevi che molti servizi non erano attivi ed altri erano interrotti e che nel contratto era scritto in piccolo che alcuni servizi potevano non funzionare. La Index, alla stipula del contratto, ti faceva fare un finanziamento con una sua consociata, per il pagamento, in 5 anni, del mantenimento dei servizi». Dopo qualche anno dall’inizio della controversia, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato per centinaia di migliaia di euro la Index holding spa, in quanto è stata accertata “l’ingannevolezza delle informazioni diffuse, idonee ad indurre in errore le imprese portandole a compiere scelte commerciali, sia al momento del contratto che dopo, che non avrebbero mai fatto”.

De Chiara ha effettuato il pagamento solo delle prime due rate. «Ho ritenuto ingiusto pagare disservizi – evidenzia il commerciante - nonostante tutto ciò che questo comporta, come l'iscrizione al Crif, un protesto cambiario a garanzia e le difficoltà per la mia attività. Essendo fallita la Index, il curatore vuole recuperare i crediti di chi non ha pagato, ma mi opporrò perché sono parte lesa. Sono molti coloro che hanno dovuto chiudere i battenti e in tanti sono pronti a chiedere i danni». Intanto nella raccomandata lo studio legale associato invita De Chiara a pagare entro 15 giorni, pena la maggiorazione dell’importo di 100 euro con ulteriori aggravi futuri.

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