NOCERAScoperto al comizio del candidato Adiletta finisce in cella

L’imprenditore poteva ricevere solo familiari e collaboratori ma avrebbe partecipato all’iniziativa con i politici

• Dai domiciliari al carcere per una violazione degli obblighi imposti dal giudice in virtù di un comizio elettorale: è stato raggiunto da un aggravio di misura cautelare l’imprenditore marzanese Mario Adiletta, 47enne titolare di un’azienda nocerina di logistica e trasporti, per aver ospitato un evento in piena campagna elettorale in favore del candidato sindaco Adriano Bellacosa.

• Mario Adiletta è indagato in un’inchiesta della procura antimafia di Firenze con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a un traffico di auto tra Arezzo, Salerno e la Serbia. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno ha disposto il carcere per Adiletta dopo l’informativa dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore, che hanno eseguito il provvedimento cautelare.

• Adiletta avrebbe partecipato al comizio "incriminato", tenutosi nel piazzale della ditta, pur essendo ristretto nella propria abitazione e nel luogo di lavoro, con il divieto assoluto di frequentare persone estranee alla sua famiglia e al suo ruolo di imprenditore del settore trasporti. I fatti risalgono al 7 maggio scorso, data di uno scatto (finito su Facebook e su alcuni giornali) che lo ritraeva col candidato sindaco del centrodestra, Adriano Bellacosa, a sua volta pronto a spiegare che si trattava di un fratello dell’indagato. All’iniziativa elettorale a sostegno del candidato Pdl, poi finito al centro di polemiche, avevano partecipato - come riportato anche da alcuni giornali - il consigliere provinciale nocerino Salvatore Arena, l’ex senatore Francesco Salzano e l’ispettore capo della sezione polizia giudiziaria della Polizia di Stato di Nocera Inferiore, Giovanni Grimaldi.

• Dopo ridimensionamenti e commenti amareggiati rilasciati dagli interessati, è arrivato il provvedimento giudiziario disposto dal gip del tribunale di Firenze su richiesta della locale procura antimafia. La violazione era saltata agli occhi finendo in una dettagliata informativa sul comportamento dell’indagato. Adiletta, coinvolto nell’inchiesta della procura antimafia fiorentina, era sottoposto dal novembre 2010 alla misura degli arresti domiciliari su disposizione del gip del tribunale di Firenze, con deroghe precise riguardanti attivitá lavorative e spostamenti finalizzati esclusivamente alla sua attivitá di imprenditore.
La violazione delle regole prescritte, evidentemente ravvisate e confermate dalle autoritá competenti, ha così portato a galla la partecipazione dell’indagato a una manifestazione politica pre-elettorale pubblica svoltasi nel piazzale della ditta, in una zona abitualmente adibita al parcheggio degli autocarri e degli autoarticolati. © riproduzione riservata