LA STORIA

Nocera Superiore, Rosa: un aiuto per rinascere dopo le violenze

Dopo aver denunciato il convivente che la picchiava è stata ospitata in una struttura segreta del Comune

NOCERA SUPERIORE - Rosa , nome di fantasia, dopo mesi di botte e di violenze alle quali spesso assistevano anche i suoi tre figli avuti dal precedente matrimonio, assistita e supportata dai servizi sociali del Comune di Nocera Superiore ha deciso di denunciare il suo convivente e di avere fiducia nella giustizia e soprattutto nella rete socio- assistenziale per le donne vittime di violenze. Una volta presentata la denuncia è stato subito attivato un codice rosso, l'uomo finito nei guai per maltrattamenti e violenza e per la donna è iniziato un percorso di rinascita ma anche di protezione attraverso la sua collocazione in una struttura per vittime di violenza. Un percorso sicuramente non facile anche perché Rosa ha tre figli, tutti minori, affidati nel frattempo ai nonni, ma è consapevole che dal suo ritrovato benessere dipenderà anche quello dei suoi figli. Grazie all'affiancamento dei Servizi sociali del Comune di Nocera Superiore, sebbene la donna si fosse trasferita da tempo in un altro posto, seguendo il compagno violento, Rosa è stata collocata in una casa protetta, una realtà nella quale, oltre a metterla in sicurezza, si tenta anche un progetto personalizzato per una riqualificazione professionale ed una immissione nel mercato del lavoro.

Ora Rosa, a distanza di qualche mese, ha lasciato la struttura ma grazie ad una rete sociale sta continuando il suo percorso per lasciarsi alle spalle la violenza e riprendersi la sua vita di donna e di madre. Il suo era un nucleo familiare seguito dall’ufficio dei Servizi sociali del Comune di Nocera Superiore, la donna dopo essere uscita da una separazione conflittuale purtroppo aveva iniziato una nuova relazione ancora più difficile. Proprio grazie al rapporto di fiducia instauratosi con le assistenti sociali la donna, dopo aver subito in silenzio i maltrattamenti, le botte e le continue vessazioni, si è decisa a denunciare il compagno. «Quella di Rosa è una storia che poteva finire molto male se non fossimo arrivati in tempo - racconta l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Nocera Superiore, Maria Stefania Riso , che ha seguito in prima persona la vicenda-grazie alla sinergia ed alla proficua alleanza che si è stabilita con i carabinieri e alle rete sociale che aiuta le donne vittime di violenza - . Alle donne che stanno vivendo lo stesso incubo dico di non avere paura e di denunciare. Gli strumenti per ottenere aiuto ci sono, basta attivarli.

Nei Comuni, in questo caso in quello di Nocera Superiore, ci sono professionalità in grado di accogliere, di assistere e di supportare le donne vittime di violenze e di indirizzarle verso il giusto percorso che gli permetterà di superare questa drammatica fase che stanno attraversando. La cosa importante è parlarne e denunciare alle forze dell'ordine». Anche il problema economico, secondo la Riso, non deve spaventare queste donne. «Ci sono varie misure di intervento e progetti specifici per la loro ricollocazione nel mondo del lavoro - conclude l’assessore alle Politiche sociali - . Certo non è un percorso immediato, ma quando c'è collaborazione e sinergia tra tutti gli attori della filiera e le istituzioni, si riesce a superare anche lo scoglio della dipendenza economica che spesso impedisce alle donne di denunciare il compagno violento».

Luisa Trezza