IL CASO

Nocera Superiore, «Mi arrendo, rinuncio a mio figlio»

Il figlio non riconosce Marco Albani: «Revocate l’affido condiviso»

NOCERA SUPERIORE - «Non voglio vedere mio figlio soffrire, pur amandolo tantissimo, ho deciso di rinunciare a lui - dice Marco Albani il papà di Nocera Superiore che si è arreso dopo 5 anni di cause-. Mai e poi mai lo sottoporrei ad un ulteriore stress psicofisico. Purtroppo dopo tanti mesi durante i quali la mia ex moglie mi ha impedito di vederlo, contravvenendo alla sentenza dei giudici del Tribunale nocerino, il mio bambino che soffre di un disturbo dello spettro autistico, non mi riconosce più ed io non voglio fargli violenza né obbligarlo a stare con me. Con la morte nel cuore devo dirgli addio, sua madre ha vinto, io e mio figlio abbiamo perso».

Di Albani si ricorda la sua battaglia legale e le proteste di piazza, come quando s’incatenò davanti al Tribunale. Dopo aver denunciato in ogni sede l'impossibilità a fare il padre di suo figlio ha chiesto ai giudici che gli venga revocato il diritto genitoriale. «Un minore con un patologia acclarata ha bisogno di amore e di collaborazione da parte di entrambi i genitori, anche se separati - ha sottolineato Albani - Tale collaborazione non c’è mai stata fin dal 2015». Albani non vedeva il suo bambino di soli 5 anni da dicembre. Il 23 aprile a seguito di una nuova sentenza dei giudici, l'uomo l’ha rivisto ma il piccolo che però non l’ha riconosciuto. Nella sentenza del 9 aprile il Tribunale aveva ammonito la ex moglie per il comportamento di questi mesi ed aveva affidato ai servizi sociali del Comune di Castel San Giorgio il compito di favorire gli incontri tra padre e figlio, anche con un servizio educativo domiciliare qualora la madre avesse continuato ad impedire gli incontri.

«Purtroppo la giustizia è arrivata troppo tardi - ha detto Albani- In questi anni sono stato accusato di aver messo in piazza la mia storia, come me ci sono tanti padri che soffrono in silenzio. Ho voluto gridare al mondo il mio dolore perché i tempi della giustizia non tengono conto di ciò che viene negato e sottratto a noi e ai nostri figli. Un tempo che nessuno ci darà più». Il 3 dicembre senatore Simone Pillon aveva presentato un interrogazione al ministro Alfonso Bonafede , mentre Albani aveva presentato un esposto al Csm.

Luisa Trezza