LE INDAGINI

Nocera Inferiore, «Mi ha aggredito, ho sparato per difesa»

Garzillo, operaio Multiservizi, ha dato la sua versione sul ferimento di Francesco “Mascuotto” Canale al culmine di una lite

NOCERA INFERIORE - «Mi sono solo difeso». Così Francesco Garzillo ha spiegato al gip le ragioni del suo sparo contro Francesco Canale , “Mascuotto”, ricostruendo la escalation di screzi precedenti. «Ero andato da lui perché non volevo più essere sottoposto alle sue angherie», ha detto Garzillo, assistito di fiducia dall’avvocato Pietro Pasquali , rimettendo ordine tra i momenti concitati di giovedì scorso, lungo via Borsellino, quartiere Piedimonte a Nocera Inferiore. «Avevo l’arma per paura, l’ho usata per difendermi non volevo ferirlo, ad un certo punto mi ha aggredito e nella concitazione ho sparato », ha spiegato ancora Garzillo, operaio presso la Nocera Multiservizi, finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio e porto e detenzione illecita di arma da fuoco.

Prima della serata culminante, tra i due c’erano stati scontri e contrasti, con Garzillo a suo dire perseguitato da Canale, fino all’esplosione di un colpo di pistola, con l’irruzione in casa di Francesco Canale per chiudere il conto e una storia basata su esasperazione e paura. il movente era poi deflagrato per il volume alto della musica, in particolare, in seguito ad una lunga striscia di altri episodi registrati nel tempo. Il 59enne Francesco Garzillo, aveva sparato contro il 58enne pluripregiudicato Francesco Canale, di Nocera Inferiore, noto per i suoi trascorsi nella Nco, in seno al gruppo dei Cutoliani e poi legato ad esponenti della Nuova famiglia, ricoverato in condizioni gravi ma stabili all’ospedale di Nocera Inferiore dopo essere stato raggiunto all’intestino dal colpo di pistola.

L’intervento chirurgico d’urgenza è stato svolto all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Garzillo è finito in carcere alla casa circondariale di Fuorni, con l’arresto eseguito dai carabinieri del gruppo territoriale guidato dal colonnello Rosario Di Gangi e l’indagine portata avanti dal sostituto procuratore Angelo Rubano : le accuse formali sono di porto e detenzione illecita di arma da fuoco, con lo sparo esploso direttamente all’interno dell’abitazione della vittima, dopo l’ennesima discussione e la reazione conseguente. Prima c’è stata una colluttazione, dopo mesi di contrasti e dissapori arrivati all’esito finale. I rapporti pregressi tra i due erano difficili, con la chiave dell’episodio legata alla prevaricazione, secondo la ricostruzione difensiva fornita dall’indagato. I due si conoscevano da tempo, con la sortita di Garzillo consumata per mettere fine ai problemi. Canale, in particolare, volto noto a Nocera Inferiore per i suoi trascorsi, era fuori da ogni giro criminale, con una vita del tutto diversa dai contesti di camorra degli anni 80-90 quando era stato coinvolto in azioni estorsive di matrice camorristica con la Nuova Famiglia di Carmine Alfieri e Pasquale Galasso .

L’arma, secondo quanto è stato raccolto in queste prime fasi di verifica da parte dei carabinieri impegnati nel lavoro investigativo, era stata buttata nel fiume Cavaiola: non è stata ritrovata, con le ricerche svolte dal personale specializzato impegnato a setacciare il percorso dopo il botto e la fuga di Garzillo. L’uomo, tuttora detenuto al carcere di Salerno, non ha al suo attivo particolari precedenti penali, con la ragione del gesto che rimane inquadrata al momento nell’ambito di una vicenda contrassegnata da rancori personali.

Alfonso T. Guerritore