Nocera Inferiore. La caserma Tofano potrebbe ospitare i profughi

Si tratta solo di una ipotesi credibile sulla base delle dichiarazioni rilasciate dal ministro Roberto Maroni

NOCERA INFERIORE. C’è un filo - per ora sottile - che collega l’emergenza migranti libici a Nocera Inferiore e alla provincia di Salerno. E quel filo è costituito dall’ipotesi del Ministro Maroni di utilizzare, nel caso le presenze superassero quota 50mila, le caserme dismesse.

Immediatamente i riflettori dell’opinione pubblica (tra curiositá, attesa, ansia e, inutile tacerlo, un pizzico di preoccupazione) si sono concentrati sulla caserma Tofano, nota come la caserma rossa, nel territorio nocerino. Una struttura di notevole fattura risalente 1530 - inutilizzata oramai da anni - uno dei più grandi edifici militari d’Italia, da tempo nel mirino del Comune che sta puntando (lo ha fatto fino a quando c’è stata l’amministrazione ordinaria in carica) ad acquisirla al proprio patrimonio dell’ente.

Per farne un "faro di cultura, storia ed architettura" in quello storico quartiere Mercato dove si concentrava l’attivitá commerciale della Nocera dei tempi andati ed ora in attesa di riscatto. Ai piedi della collina di Sant’Andrea, a ridosso della restaurata suggestiva villa comunale, ad un tiro di schioppo dal complesso di San Giovanni in Parco. Se quella della Tofano appare pista percorribile, meno lo è quella che porta alla caserma di viale San Francesco, nonostante la gran parte degli spazi - abnormi - sia inutilizzata, visto che lì opera il solo Battaglione Trasmissioni Vulture. Poco verosimile immaginare che i dicasteri romani immaginino di consentire la convivenza tra civili e militari operativi.

Intanto, si attendono notizie sulla convocazione al Viminale. Visto che si parla di 13 siti giá individuati. Le prefetture stanno individuando con qualche difficoltá i siti militari dismessi, tanto che il ministero dell’Interno sta pensando alla possibilitá di tendopoli nelle province. Prime reazioni dei presidenti delle Province. «Non c’è stato nessun contatto ufficiale con la prefettura - ha dichiarato alle agenzie di stampa il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro - Aspettiamo direttive e coordinamento. Daremo una mano anche noi, se sará tutta l’Italia a mobilitarsi».

«Non c’è nulla di certo - secondo Edmondo Cirielli, presidente della Provincia di Salerno, che è anche presidente della commissione difesa della Camera - Non siamo stati ancora interpellati ufficialmente. Faremo la nostra parte. Di certo possiamo rendere disponibili le aree attrezzate dalla Protezione civile, ma nel nostro territorio sono poche».

Intanto, il sindaco di Pompei Claudio D’Alessio scrive al prefetto e offre la disponibilitá della cittá mariana. «Stante le note criticitá in atto nelle zone del Nord Africa, che hanno portato allo sbarco di migliaia di profughi sulle coste siciliane la cittá di Pompei, anche in ragione delle sue peculiari tradizioni di solidarietá a cui si è ispirato il suo fondatore, il beato Bartolo Longo, intende farsi carico della drammatica situazione offrendo ampia disponibilitá ad ospitare un certo numero di profughi». (p. s.)

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