LA SENTENZA

Nocera Inferiore, faceva il “bullo” per la droga: condannato

Pena di tre anni e quattro mesi al maggiorenne coinvolto nell’estorsione a un coetaneo per acquistare dosi

NOCERA INFERIORE - Ha patteggiato tre anni e quattro mesi di reclusione il 18enne nocerino sotto accusa per estorsione in concorso commessa ai danni di due minorenni: la sentenza è arrivata nello stesso periodo in cui lo stesso giovanissimo era riuscito a fuggire da una comunità del Salernitano, prima di essere ripreso e trasferito in ospedale, sottoposto a cure per il suo stato psicologico. La vicenda giudiziaria risale a maggio scorso, quando la polizia ricostruì i fatti fino all’emissione di una ordinanza cautelare e il successivo rito immediato disposto per le prove evidenti raccolte.

Sotto il suo giogo erano finiti due ragazzini, anche loro minori, di fatto taglieggiati e costretti a versare somme di denaro dietro minacce. La denuncia presentata dalla madre di una delle giovanissime vittime, terrorizzata da quanto gli era accaduto, avviò le ricostruzioni, con pretese e minacce per avere denaro e l’individuazione di due responsabili, l’attuale condannato e un complice, minorenne, affidato a sua volta ad una comunità per minori, chiamati a rispondere dell’accusa di estorsione in concorso. Dopo la conclusione delle indagini da parte della érocura, con il lavoro della sezione anticrimine del commissariato, il procedimento contro il maggiorenne era finito all’attenzione del gip con l’accoglimento dell’istanza di giudizio immediato.

Dopo la notifica il giovane, difeso dal suo legale avvocato Mario Gallo , aveva chiesto e ottenuto il patteggiamento, con lo sconto di pena e il calcolo della pena comminata. Il contesto dove era maturata la vicenda riguardava ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni, con il pretesto di una bicicletta superato da una serie di pesanti e continue richieste economiche. Il maggiorenne in particolare prestò la sua bici ad una delle vittime, secondo le ricostruzioni, ottenendo diverse somme di denaro per dei danni provocati nel corso dell’utilizzo, instaurando un rapporto di ricatto e violenza, tra minacce e intimidazioni, con la concreta pratica di stalking abbinata alla condotta estorsiva.

La coppia di amici sotto accusa aveva letteralmente preso di mira i due minorenni, divenuti obiettivi facili. I due, erano finiti al centro di due diversi procedimenti penali e due iter separati di giudizio. Il maggiorenne in sede di interrogatorio aveva manifestato il suo pentimento davanti al gip, pronto a riparare il torto inferto alle sue vittime, con la formula delle dichiarazioni spontanee rilasciate dopo la custodia domiciliare, così come il più giovane era tornato sui suoi passi, provando la formula delle scuse. L’episodio si era verificato al confine tra Pagani e Nocera Inferiore, lungo via Napoli, in un ambiente di ragazzini a contatto nei loro giochi in strada, nelle loro uscite per le strade affollate dei weekend, in un pulviscolo incontrollabile di piccole prepotenze e rapporti di forza. L’estorsione, avviata una prima volta, era diventata una routine, ripetuta perché le vittime erano in condizioni di debolezza, fino a quando la madre di una di loro aveva notato delle stranezze, ottenendo la “confessione” del figlio per poi riferire tutto alle forze dell’ordine. Il responsabile maggiorenne ha patteggiato una pena a 3 anni e 4 mesi davanti al giudice.

Alfonso T. Guerritore