LAVORO NERO

Nocera Inferiore, commesso italiano denuncia il titolare del negozio cinese

Paga da fame per un impiego di oltre dieci ore al giorno

NOCERA INFERIORE - Trascina i suoi ex datori di lavoro cinesi in tribunale, per lavoro nero. La vicenda era esplosa a fine dell’anno scorso, con la denuncia depositata nei confronti di un noto esercizio commerciale nel nocerino, gestito da operatori cinesi. La vittima è difesa dall’avvocato Giuseppe Zarrella , che aveva invocato l’intervento dell’ispettorato del Lavoro. Ora è stato ufficializzato un documento da parte dello stesso ispettorato, nel quale si evince che «in esito agli accertamenti esperiti dai funzionari sono emersi elementi atti a comprovare l’esistenza di un rapporto di lavoro di natura subordinata per il periodo dal 28 giugno 2016 al 21 marzo 2017. A carico del responsabile sono stati emessi verbali di accertamento e notificazione riferiti a violazioni di competenza dell’ispettorato». Sulla questione, gli atti sono soggetti ad ulteriori fasi procedimentali amministrative e giudiziarie. La storia ha avuto origine nel 2016, quando il ragazzo italiano ha iniziato a prestare servizio nel negozio come commesso scaffalista nel reparto detersivi, casalinghi, cucina e bagno. Un lavoro che, secondo la testimonianza del giovane, lo vedevano operativo dal lunedì al venerdì (dalle 9 alle 13.30 e 15.30-21), il sabato e la domenica (9-13.30 e 15.30-21). La retribuzione ammontava a poco più di 500 euro mensili, con una piccola maggiorazione durante i giorni festivi (circa 10 euro). Secondo la denuncia depositata, il tutto si protraeva in assenza di indennità di tredicesima, di tfr e di qualsiasi altro tipo di emolumento previsto dalle leggi e dalle disposizioni minime contrattuali. Poi ad ottobre 2017, il giovane italiano è stato licenziato oralmente da parte del titolare dell’azienda a causa di una distrazione su lavoro. La sorpresa però è avvenuta quando l’ormai ex dipendente si è recato al Caf, richiedendo un estratto conto previdenziale, e si è accorto che da mesi non riceveva il versamento dei contributi Inps. Il giovane ha così impugnato il licenziamento orale impostogli dal suo datore di lavoro che l’avvocato Zarrella ha precisa essere “nullo, illegittimo ed infondato in fatto ed in diritto” rispetto a quanto denunciato dal dipendente. Prima c’è stata la messa in mora nei confronti del commerciante con impugnativa del licenziamento. Poi è arrivata la denuncia all’ispettorato nazionale del lavoro-Itl Salerno, inviata dal legale. La sede dell’esercizio commerciale sarebbe dotata di un impianto di videosorveglianza e il ragazzo avrebbe annotato gli orari, i giorni e le paghe ricevute. L’udienza si terrà a settembre, al Tribunale di Nocera Inferiore, dinanzi al giudice Raffaella Caporale.

Davide Speranza