L'INCHIESTA

Nocera Inferiore, carte false all’Asl per i soldi: ex assessore finisce nei guai

Rischiano il processo un radiologo e due infermieri dell’Umberto I accusati di truffa 

NOCERA INFERIORE - Rischiano il processo con l’accusa di truffa aggravata il medico Vincenzo Coppola e i due infermieri Giampaolo Campione , già assessore al comune di Pontecagnano nel periodo di riferimento delle contestazioni, e Antonio Enzo Curcuruto , finiti al centro di un’inchiesta partita da accertamenti svolti dall’Asl di Salerno, a scoprire degli ammanchi legati alle condotte fraudolente segnalate alla procura e qui ricostruite, con la richiesta di processo avanzata dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta. In particolare, il medico radiologo, in servizio presso l’ospedale Umberto I, con artifizi e raggiri svolgendo attività presso i presidi di Sapri, Eboli, Oliveto Citra e Cava Castiglione, «benchè illegittime a seguito dello scioglimento delle ex Asl Salerno 1,2 e 3 con l’accorpamento delle aziende nel soggetto giuridico comprensivo, induceva in errore l’amministrazione di appartenenza circa la durata effettiva dell’attività lavorativa, procurandosi un ingiusto vantaggio patrimoniale pari a oltre 273mila euro, tra retribuzioni e indennità percepite indebitamente per il periodo da gennaio 2012 a settembre 2014, data di erogazione dei compensi, a danno dell’Asl».

Invece, Campione, infermiere collaboratore professionale presso l’unità di emodinamica dell’ospedale Umberto I, con artifizi e raggiri consistiti nell’utilizzo di false autocertificazioni, e false attestazioni di presenza rilasciate dal comune di Pontecagnano, dove era assessore, in contrasto con l’orario di lavoro, si sarebbe procurato un vantaggio patrimoniale ingiusto pari a oltre 35mila euro, per un periodo di tempo compreso tra il settembre 2009 e il settembre 2013, date di erogazione dei compensi percepiti, con l’aggravante dell’abuso di prestazione d’opera, a danno dell’Asl di Salerno. Infine il terzo imputato coinvolto nel raggiro ricostruito dall’Asl e dalla procura, Curcuruto, in qualità di collaboratore professionale sanitario infermiere, anche lui in servizio presso l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, con artifizi e raggiri e l’utilizzo di autocertificazioni formate, vistate e firmate autonomamente senza visto del medico di reparto o del primario, «induceva in errore l’amministrazione di appartenenza sulla durata dell’attività lavorativa», procurandosi un vantaggio patrimoniale ingiusto pari a oltre 18mila euro in retribuzioni percepite indebitamente, per un intervallo temporale compreso tra luglio 2003 a dicembre 2013, per tutto il periodo di tempo durante il quale effettuava ore di straordinario, con correlativo danno per l’Asl di Salerno.

La parte offesa, l’amministrazione dell’ente Asl di Salerno, aveva svolto una dettagliata indagine interna con le documentazioni all’attenzione della procura di Nocera: dopo la conclusione e il vaglio del materiale. Terminate le indagini preliminari, il pubblico ministero ha presentato richiesta di rinvio a giudizio a carico dei tre, un medico e due infermieri, tutti in servizio all’ospedale di Nocera per il periodo dei fatti contestati. Sulla vicenda e sull’eventuale processo deciderà il Gup dopo la fissazione della data in cui si celebrerà l’udienza, salvo richieste di riti alternativi.

(atg)