«No, non li ho visti Ho soltanto sentito un forte rumore»

Il racconto dell’investirore Antonio Coppola agli inquirenti «Ho visto un corpo in mare e uno aggrappato alla barca»

SALERNO. «Non li ho visti ho sentito solo un forte rumore e mi sono fermato». Antonio Coppola, l’ingegnere di Mercogliano alla guida del motoscafo - circa dieci metri di lunghezza - che ha travolto la piccola lancia sulla quale c’erano Guido Carpentieri e Andrea Attianese, pare abbia ripetuto con insistenza agli inquirenti questa frase. Il professionista, assistito dagli avvocati Alberto Imperiale e Michele Tedesco, è stato ascoltato a lungo negli uffici della Capitaneria di porto dagli inquirenti e dal pm Elena Guarino. Ora è denunciato per omicidio e lesioni colpose e naufragio. Negli stessi uffici anche le due coppie delle due imbarcazioni a vela che si trovavano a navigare nello specchio d’acqua dove è accaduta la tragedia. Una tragica fatalità. Il motoscafo guidato da Coppola pare stesse effettuando una “manovra di planata” ovvero, dopo l’uscita dal porto la veloce imbarcazione ha aumentato i giri del motore. A questo punto la prua del motoscafo si è impennata, sospinta non solo dalla forza delle eliche ma anche dalle onde, planando sull’acqua. Così, come una bocca spalancata ha addentato la piccola lancia che era sulla sua rotta, probabilmente “nascosta” dai riflessi dell’acqua ma soprattutto invisibile dal posto di timone. «Non l’ho vita. Ho sentito solo un forte rumore e mi sono fermato» ripeteva Coppola distrutto dalla tragedia. Solo a quel punto, fermato il motore, si sarebbe reso conto di quanto accaduto, vedendo un uomo in mare e un altro, Andrea Attianese, che aggrappato al piccolo natante che stava affondando, chiedeva aiuto. È stato proprio l’ingegnere ad aiutarlo e a trasportarlo sulla banchina dove era stata già allertata, dal personale del Marina d’Arechi avvertito via radio, un’ambulanza della Humanitas. Il recupero in mare è avvenuto ad opera degli operatori sanitari Opsa della Croce Rossa Italiana. L'ingegnere ha dichiarato di non fare uso di sostanze stupefacenti e di alcolici tanto che ha deciso di sottoporsi volontariamente a tutti i test.

A ricostruire la dinamica anche alcuni testimoni che si trovavano sul luogo dell’incidente al momento dell’impatto, tedeschi e italiani a bordo di due diverse barche a vela. Pare che i testimoni abbiano confermato agli inquirenti la stessa dinamica resa da Coppola. L’ingegnere di Mercogliano era solo sul motoscafo e pare fosse diretto a Capo d’Orso per una immersione subacquea.

La sua barca pare sia stata trattenuta dagli inquirenti ed ora dovrebbe essere ormeggiata al Marina d’Arechi a disposizione del magistrato e dei periti che dovranno effettuare i rilievi e stabilire se la dinamica raccolta dalla testimonianza del professionista e dalle altre persone coincide con l’esatta dinamica dei fatti. Al momento la tragedia pare essere solo figlia di una maledetta fatalità. Ma gli inquirenti non voglio tralasciare alcun dettaglio e stabilire le esatte responsabilità di tutti i coinvolti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA